ALlor che in ciel pugna fatal s’accese
Fra le Angeliche squadre, e qual non diede
Prove d’amore, e d’incorrotta fede, 4Michele, e ben fece il suo amor palese.
Con sì gran possa a compir l’opra attese,
Che l’empio Belzebù sotto del piede
Cacciossi, e poi dalla superna sede; 8Indi al trono divin l’arme n’appese.
Chi a Dio potrà unqua mostrarsi eguale,
Esso diceva, e somigliarsi a lui? 11Pera il Fellon che tanto ardisce, o spera.
Perciò a Michel diè poter tanto, e tale
In Cielo, in Terra, e fin ne’ regni bui 14L’alto Signor che su di tutto impera.
MIra Israel, e de’ Profeti tuoi
I presagi avverati oggi vedrai,
Squarciossi il cielo, e giù piovette a noi 4L’alto Riparator de’ nostri guai.
Più vezzoso Bambin non vide poi
Fin ora il mondo, e nol vedrà più mai:
E se bella n’apparve a’ giorni suoi 8La gentile Rachele, ben tu il sai.
Pur cede al paragon, chi il crederia!
Alla Vergin che è Madre al Dio nascente, 11Come Stella appo il Sol s’oscura, e asconde.
D’amendue questi un dì parlò Isaia,
Al quale rese avea con foco ardente, 14Prodigio! un Cherubin le labbra monde.