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24 | racconto secondo |
più lieta della contentezza della mamma per una carta combinazione che vi voglio egualmente narrare.
La Teresina andava sempre a letto un poco prima di sua madre, e, per il solito, appena buttata giù, si addormentava fino alla mattina, e dormiva tranquillamente. Nonostante una sera, non saprei dire perchè, non si addormentò così subito. Allora se ne stette lì zitta zitta affinchè sua madre, sentendola sveglia, non avesse a dubitare che fosse malata. Mentre dunque la Teresina andava pensando alle cose sue e aspettando il sonno, si accorse che la mamma prima di entrare in letto s’inginocchiava a fare orazione. Quantunque ella proferisse le sue preghiere sotto voce, nonostante la figliuola potè capire queste parole. — «Signore, avete permesso che io restassi vedova e povera, che avessi il dolore di perdere un marito che io amava come me stessa. E una disgrazia grande, ma voi mi avete dato anche la forza di rassegnarmi. Penso poi a tante altre mogli che avranno perduto il marito, e saranno più infelici di me. Oh, Signore! fate almeno che anch’esse abbiano una figliuola come la mia. Se io ho perduto un bene, voi me ne avete concesso un altro tanto grande, che non posso più chiamarmi infelice... Ah! beneditela, o Signore, questa vostra creatura che mi fa conoscere quanto sia infinita la vostra bontà e la vostra sapienza. Sì! benedite la mia Teresina, e fate che io possa amarla quanto merita, ed assisterla sempre.» Pensate se la Teresina si sentì intenerire a questa preghiera; e quando sua madre