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la figliuola della vedova | 21 |
ad essi è rimasto, e a diminuirgli il dolore di una gran perdita.
Una fanciulletta, per nome Teresina Bricoli, aveva sei anni quando restò senza il babbo. Poveretta! non conosceva tutta la grandezza della sua disgrazia; ma dal piangere e dal lamentarsi che faceva sua madre, si accorse pur troppo che dovevano essere diventate infelici. E poi quel non vedere più il babbo, quel non sentirsi più chiamare da lui, quel non ricevere più le sue carezze ed i suoi consigli, era un continue dolore. Le donne le quali venivano per consolare sua madre cercavano di far coraggio anche a lei; ma senza averne un poco da sè, quel conforto non le sarebbe servito. Il suo patire più grande poi consisteva nel vedere che la mamma non si poteva dar pace d’esser rimasta vedova. «Almeno, disse un giorno tra sè la Teresina, vediamo se mi riescisse d’essere tanto buona da non dar mai un dispiacere alla mamma, anzi, da consolarla un poco nella sua disgrazia.» Allora cominciò a fare ogni cosa con più attenzione, a imparare la treccia, che in quel tempo dava un buon guadagno, a lavorare anche nelle ore nelle quali prima era solita di spassarsi, ad obbedirla più prontamente, a prevenire ogni volta che poteva i suoi desiderj. E poi nelle sue maniere e nella sua voce metteva una dolcezza che faceva proprio innamorare di sè. In sostanza non intravvenne mai che sua madre avesse da rimproverarla; e la Teresina ebbe finalmente la sod-