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Si vede scrìtto all’improvviso sulla porta del Tempio.

O FANCIULLA DI LESBO,
IL FOCO DELL’AMOR, CHE TI CIRCONDA
S’ESTINGUERÀ DI LEUCADE NELL’ONDA.

SAFFO.

Che lessi! È dunque scritto
    Il decreto fatale? Il divin labbro
    La gran sentenza proferì. Si corra
    S’obbedisca al suo cenno. Ardita e franca
    Vadasi... Ah non ho cor: nel punto estremo
    L’ardir mi manca, impallidisco, e tremo
         Più non trovo in ciel pietade,
             Più non ho conforto al core.
             Si spietato è il mio dolore,
             Che non so più lacrimar.
         Sol vi chiedo o giusti Dei,
             Di vedere il caro amante;
             Sul suo volto in quest’istante
             L’alma mia godrà spirar.
Vergognosa viltà! Forse quell’onda
    In sen di tanti, e tante
    La piaga non sanò?
    Spero nel Nume: