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32 RAPPRESENTAZIONE DI ABRAMO E AGAR. E dopo me la mia benedizione. Risp. Isac. : Padre, il fai- ben, non roba, è il mio desio. Abraam dice: Cosi sarai più ricco, figlili ol mio. Ismael essendo pel caminare stracco dice alla madre: Eh madre! andate alquanto un po'più piano, Ch’i’son si stracco ch’io non posso andare. Risp. Agar: Figliuoloj e’sarà me’che ci posiano, E, sondo alto già il sole, un po’mangiare. Ismael risp. : Deh ! madre, sì. Risp. Agar : Or su, vo’ che noi stiano Qui dove il sol non ci può riscaldare, Scontando il luogo bel che Abram ci serra, E come bestie mangeremo in terra. Ora si pongono a sedere in terra, e Agar partendo del pane ne dà ad Ismael e dice: Per istamani arai un po’d’acqua e pane Dove solevi aver molte vivande. Ismael risponde mangiando : Io pruovo che’l pan basta alle mie mane Quando la voglia del mangiar è grande. Risp. Agar: Qui non c’è pan che basti per domane, Et in questi boschi c’è sol erba e ghiande. E porgendoli dell’ acqua dice: Te’, stu vuo’ ber. Ismael risp. : Si ben. Ismael avendo beuto dice alla madre: Beete or voi. Agar poi che ha beuto dice ad Ismael: Andiannc, e posercnci altrove poi. Partonsi e vanno caminando salendo il monte, et Ismael dolendosi, va dicendo : 0 cieco Ismael, la eredità Che tu cercavi al buono Isac torre ! Ecco i giuochi, e’piacer, le vanità! Cosi interviene a chi poco discorre ; Or vego chi fa mal che premio egli ha, E contro a Dio nulla si può disporre. Passato è mie’ piaceri e’ 1 mio contento, Isac gode, et io ne boschi stento. Ora Ismael essendo assetato dice alla madre: Io sento si gran sete, caldo e fuoco