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RAPPRESENTAZIONE DI ABRAMO E AOAR. Ci spiri il suo voler, la pace nostra. E pensa, essendo ancor giovane quello, Che potre’ ravedersi dell’errore, Che spesso a un tempo un non si può tenello E poi fa me’che gli altri e in più* fervore. Sarra risp.: Abram, credi che chi non ha cervello, E che non rende a Dio el padre onore, Tien senza frutto in ¡speranza e tedio. ABRAAMrisp.:Non più, all'orazion eh’è il ter rimedio. Sarra si parte, et Abiiaam rimane e dice da sè : Egli è ben vero che gli è un gran contento Aver figliuoi, ma voglion esser buoni. Chè pel contrario e’ dan tanto scontento Che l'orza è che’l buon padre s’abandoni ; E se vuol castigargli, ognuno è ’ntento A dir che gli è crudele ; e cosi i doni Che’l mondo dà, or dan pace or dan guerra, Chè solo Dio tien un contento in terra. Da una parte l’amor naturale Mi stringe a quel che vuol Sarra fedele; Dall'altra eli’è pur cosa micidiale, L'essere al mio figliuol tanto crudele; E s'i’ noi fo, maggior danno e più male Potre' seguire, e cosi tosco e fele Pigliar bisogna; el me'non so comprendere Se tu pietoso Dio non mel fai intendere. Abraam inginochiandosi fa orazione e dice: Però, clemente Dio, che ab eterno Vedesti il fin di ciò che è stato e fia, Onde ogni cosa è sotto il tuo governo, Nulla t’è scosto, e tutto è in tua balia, Dunque tu vedi quel ch’io non discerno Che è mia salute e tua volontà sia, E vorrei sol quel io che non t'offendi ; Però se t’è in piacer, fa ch'io lo intendi. Finita l’orazione, una voce viene da cielo e dice: Abram, Abram, fa’quel che Sarra ha detto, Po'che Ismael nè me nè te non teme; Nè sarà contro a quel ch’io t’ho eletto, Perchè in Isac crescerà il tuo seme, Et Ismael, che per tuo amor m’è accetto, Di gran gente fia capo ; e però insieme