Pagina:Sacre rappresentazioni I.djvu/28


rappresentazione di abramo e agar. 19
Poi, borbottando, ho un grosso, o nessuno.

     Risp. il Secondo:El mio potrebbe dir; s’io non volessi
Io non ne metterei in casa un lupino.
Risponde el Primo:
El simil fare’ io se io potessi;
Ma e’ vuole el conto infin a un quattrino.
El Secondo risponde:
Che diavol te n’andre’stu non gliel dessi?
Risponde el Primo:
Non mangerei più in casa pan nè vino.
El Secondo risponde:
Et io non vi starei, quando e’ non vuole;
Per tutto come qui si lieva il sole.
El Primo risp.:Io ho voluto imparare a ballare
E a qualche gentilezza mi son dato,
E sol per non aver poi da pagare,
Come si debbe io non ho inparato.
Risponde el Secondo:
Et io so prima mollo ben giocare,
E questo per non essere ingannato;
E cantar e ballar, schermire e suoni
Per esser alle man co’ compagnoni.
Ismael risp.:Non più; ognuno attenda a’casi sua,
E qualche bella gita oggi pigliamo.
Risponde el Secondo:
Dove n’andremo?
Ismael risp.:Andremo in villa tua,
E li vo’ che una caccia oggi facciamo.
El Secondo risponde:
E’ non v’è cani.
Risp. il Primo:Io andrò per dua.
Risp. il Trezo:
Io per le rete.
Ismael risp.:Or su noi ci avviamo.
El Primo risp.:
Aspettale pur voi, noi torniamo ora.

Ismael risp.: Ognuno sia alla porta infra un ora.


Partesi il primo e il terzo, e vanno pe’ cani e per le rete, et Ismael ne va col secondo a vestirsi ad uso di cacciatore e mena seco il gobbo; dipoi si truovano tutti insieme e vanno cantando qualche canzona da sgherri a proposito; et in