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tenta più solo dello elementare insegnamento estetico della Chiesa. Ma se la forma del monachismo ha perduto, per la proceduta civiltà, il rapporto con popoli da consociare ed ordinare, non ha perduto il rapporto con l’ideale del Cristo, tuttora informato dall’osservanza dei consigli evangelici. Il monachismo è ancora forma di quell’ideale; ed allora solo potete spegnere monaci, e bandire S. Benedetto dall’Italia, quando non avrete più che fare su la terra. Ma siamo noi veramente al termine del sociale lavoro? possiamo noi arrestare la morale ed ascendente unificazione delle grandi individualità umanitarie, e sottrarci al debito della fatica, per manco di materia alla nostra attività? è chiuso forse nel breve ciclo della famiglia, della città e dello stato il numero delle sociali individualità? Ah! no: ve ne ha una potentissima, che vuole vivere; quella delle nazioni, quella che vi aduna, o Signori, in parlamento.
Voi certamente non dovete creare la italiana nazione: chi ha levate come propugnacoli della nostra indipendenza le Alpi, e l’ha circondate col mare, chi ci ha congregati sotto lo stesso cielo nella unità del pensiero, degli affetti, e della favella; chi solo può creare, ci ha fatti nazione. Voi, e con voi ogni italiano intelletto, dovete ora adoperarvi con tutti i nervi ad educare il nazionale individuo alla notizia dei suoi diritti per difenderli, alla notizia dei suoi doveri per adempierli; dovete farlo consciente di sè stesso, perchè sia agente in rapporto all’umanità. Non basta la coscienza istintiva che ci fece gemere sotto il giogo di babeliche dominazioni straniere, e diè la forza a ripellerlo; ci vuole quella razionale, necessaria alla plenaria e tranquilla evoluzio-