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82 LA DODICESIMA NOTTE O QUEL CHE VORRETE

tare la sua speranza: per lui non sono. Se quel giovine vuol ritornare, dimani mattina gli spiegherò le ragioni del mio rifiuto. Va, presto, Malvolio...

Mal. Corro, signora. (esce)

Ol. Non so quel ch’io faccia, e temo che i miei occhi adulatori m’offuschino l’intelletto. Destino, mostrami il tuo potere: noi a noi non comandiamo. Quel che è decretato dalla sorte deve necessariamente accadere, ed agli avvenimenti io m’abbandono. (esce)