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80 | LA DODICESIMA NOTTE O QUEL CHE VORRETE |
Viol. Se mi son mostrato inurbano, era costretto di farlo. Quel ch’io sono e ch’io voglio, sono cose segrete come l’onore d’una vergine; materie sacre, che voi sola potete intendere, e che sarebbero profane per ogni altro.
Ol. Lasciateci soli. — Udiremo questi sacri segreti (Mar. esce) Ora, signore, qual è il vostro testo?
Viol. Dolcissima madonna...
Ol. Testo consolante, e sul quale si possono dire molte cose. Dove sta la vostra dottrina?
Viol. Nel seno d’Orsino.
Ol. Nel suo seno? In qual capitolo d’esso?
Viol. Per rispondervi con metodo, nel primo del suo cuore.
Ol. Ah! l’ho letto, ed è tutta una bugia. Avete null’altro da aggiungere?
Viol. Cara signora, lasciatemi vedere il vostro viso.
Ol. Avete qualche ambasciata del vostro signore da dirigere al mio viso? Eccovi ora fuor dei cardini, e noi squarcieremo la tenda, per mostrarvi il nostro ritratto. Guardate, signore: così direte quello ch’era, allorchè m’avete veduta: non è esso ben fatto? (svelandosi)
Viol. Mirabilmente, signora.
Ol. È incolorato saldamente per resistere al vento e alla pioggia?
Viol. È la bellezza stessa, vaga mescolanza di rose e gigli: e la mano delicata ed esperta della natura, n’ha ella stessa impastate le tinte. Signora, voi siete la più crudele fra le beltà che respirano, se recate tante attrattive nel sepolcro, senza lasciarne alcuna copia nel mondo.
Ol. Oh! non avrò il cuore così duro, e farò molte copie della mia beltà. Ella sarà soggetta ad inventario, ed ogni sua parte verrà nominata nel mio testamento: per esempio, item, due labbra abbastanza vermiglie; item, due occhi grigi colle loro palpebre; item, un collo, un mento, e così del resto. Foste qui mandato per far la mia stima?
Viol. Veggo che siete molto superba, ma si annidasse in voi anche Lucifero, il mio signore v’ama. Oh! un tal amore merita d’essere ricompensato, se pur foste incoronata e acclamata l’incomparabile meraviglia del mondo.
Ol. Come mi ama egli?
Viol. Con adorazioni, flutti di lagrime, gemiti che intronano l’amore, e sospiri di fuoco.
Ol. Il vostro signore conosce le mie disposizioni, e sa che non posso corrispondergli. Nondimeno lo credo virtuoso, e m’è noto