Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, VII.djvu/79

70 LA DODICESIMA NOTTE O QUEL CHE VORRETE

desiderii, come una muta feroce e crudele, non hanno cessato di perseguitarmi. — (entra Valentino) Ebbene? Quali novelle di lei?

Val. Così non dispiaccia a Vostra Signoria, ma non potei essere ammesso alla sua presenza, e non vi reco che questa risposta per parte della sua fante: il Cielo stesso, prima che trascorsi non siano sette anni, non godrà liberamente della sua vista: simile ad una religiosa nel chiostro, ella non uscirà che velata, e bagnerà ogni giorno il suolo della sua camera colle sue lagrime amare: e tutto ciò per satisfare al dolore che risentì per la perdita di un fratello, di cui intrattiene vivissima la rimembranza.

Duc. Ah quella che ha un cuore così sensibile per pagare sì fatto tributo di tenerezza ad un fratello, quanto amerà allorchè una volta il dardo dorato dell’amore avrà spento in lei tutte le altre affezioni che vivono nella sua anima, nel suo cervello e nel suo cuore, quei troni delle passioni, e tutte le sue facoltà saran ricche e piene di un sentimento unico e supremo! Andiamo ad adagiarci sopra un dolce letto di fiori, perchè i pensieri dell’amore ridono lieti fra un pergolato di fragranze. (escono)

SCENA II.

Alla sponda del mare.

Entrano Viola e un Capitano, seguìti da alcuni marinai.

Viol. Che paese è questo, amico?

Cap. L’Illiria, signora.

Viol. E che farò io in Illiria? Mio fratello è in Eliso. Nondimeno un caso forse lo potrebbe aver salvato dal naufragio. — Che ne pensate voi, marinai?

Cap. Fu per un caso che vi salvaste voi stessa.

Viol. Oh mio povero fratello! È egli possibile che tu pure sia salvo?

Cap. È possibile, signora, e per accrescere la vostra fiducia, siate certa che nel momento che il nostro vascello si è aperto, e che voi insieme con noi vi siete aggrappata al palischermo, ho veduto vostro fratello pieno di previdenza in mezzo al pericolo attaccarsi ad un albero che nuotava sui flutti, e ve l’ho veduto assiso come Arione sul dorso di un delfino trasportato celeremente dall’impeto delle onde.

Viol. In premio di quello che mi dite, ricevete quest’oro. Il vostro racconto ha fatto rinascere in me la speranza ch’ei pure sia vivo. — Conoscete or bene questa contrada?