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ATTO QUINTO 59

rità; ergo io feci per lui questa scusa. — Conserva un po’ di dignità nel tuo exit, e svanisci. (Moth esce)

Ol. «Giuda io sono...»

Dum. Un Giuda!

Ol. Non l’Iscarioto, signore. — Giuda io sono il Macabeo.

Dum. Ogni Giuda è un Giuda.

Bir. È un uomo che dà baci da traditore. Come sei tu Giuda?

Ol. «Giuda io sono...»

Dum. Onta a te, Giuda.

Ol. Che volete voi dire, signore?

Boy. Che dovresti appenderti, sendo Giuda.

Ol. Datemene l’esempio.

Bir. Tocca a te, Boyet.

Ol. Non mi lascierò abbattere.

Bir. Perchè non sei uomo.

Ol. Che volete voi dire?

Boy. Che hai una testa di piombo.

Bir. La testa di un morto scolpita in un anello.

Long. Il volto di una vecchia medaglia romana, a metà logorata.

Boy. Il pomo d’una sciabola cesarea.

Dum. Il capo fatto in osso, sul budriere d’un soldato.

Bir. Una mezza guancia di san Giorgio in un gioiello.

Dum. In un gioiello di ottone.

Bir. Ora continua, perchè sei stato applaudito.

Ol. Voi m’avete fatto perdere ogni aspetto...

Bir. Menti, t’abbiamo anzi date molte fisonomie.

Ol. Ma tutte per beffa.

Bir. Era quello che meritavi.

Boy. Ora vattene; addio, caro Giuda. Perchè rimani?

Dum. Per proferire la fine del suo discorso.

Bir. Manca solo ch’ei dica, che Giuda è un ciuco.

Ol. Tal procedere non è nè umano, nè gentile, nè generoso.

Boy. Date un lume a messer Giuda: annotta, ed ei potrebbe cadere.

Prin. Oimè! povero Macabeo, come sei stato conciato. (entra Armado rappresentante Ettore)

Bir. Cela il tuo capo. Achille; s’avvanza Ettore in armi.

Dum. Quand’anche le mie beffe dovessero ricadermi sulla testa, vuo’ ora starmi lieto.

Re. Ettore non era che un Troiano in paragone di costui.

Boy. Ma è veramente Ettore?

Dum. Credo che Ettore non fosse fatto così bene.