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ATTO QUINTO | 49 |
vi amoreggierà credendo di favellare alla sua dama. Prendetelo, e datemi il vostro, onde Biron mi creda voi. Mutate tutti i vostri nastri, e i vostri gioielli, e così la commedia sarà completa.
Cat. Ma quale in ciò è il vostro scopo?
Prin. Il mio disegno è d’attraversare il loro. Quello ch’essi fanno non è che uno scherzo, ed io voglio ingannare gl’ingannatori. Essi riveleranno i loro segreti a quelle che crederanno loro amanti, e poscia, alla prima occasione che avremo di rivederli a viso scoperto, ci faremo beffe delle loro parole.
Ros. Ma danzeremo noi se c’invitano?
Prin. No, non ci muoveremo, non risponderemo una sola parola di ringraziamento ai loro discorsi, e volgeremo altrove il volto, mentr’essi parleranno.
Boy. Tal disprezzo gli avvilirà.
Prin. È quello che voglio; e non desidero che di confonderli; non v’ha nulla di più piacevole che un parlatore, che si ferma a metà, perchè non sa cosa aggiungere: il disegno ch’essi avevano di sollazzarsi con noi, sarà volto a ritroso. Noi rideremo anche per loro, ed essi, vedendosi scherniti, se ne ritorneranno nella massima confusione. (s’odono squilli di trombe)
Boy. Suonano le trombe; mascheratevi, perchè giungono i Moscoviti. (le signore si mascherano: entrano il Re, Biron, Longueville e Dumain, vestiti da Russi e mascherati; Moth, musici e seguito)
Moth, Salute, bellezze le più fiorenti della terra: eletta brigata delle più leggiadre dame che mai volgessero il loro (le signore gli volgono le spalle)... dorso ad occhi mortali.
Bir. (riprendendolo) Il loro volto, miserabile, il loro volto.
Moth. Che mai volgessero il loro volto ad occhi mortali. Mercè... il vostro favore accordateci, celesti spiriti, di non guardarci...
Bir. Di guardarci una volla almeno, insensato.
Moth. Di guardarci una volta almeno coi vostri occhi soliferi... coi vostri soliferi occhi...
Boy. Essi non risponderanno a tale epiteto: faresti meglio a dire coi loro occhi da fanciulle.
Moth. Ah non m’ascoltano, e ciò mi confonde.
Bir. È questo quello che sapevi fare? Vattene, furfante.
Ros. Che vogliono questi stranieri? Chiedetelo loro, Boyet. Se parlano la nostra lingua, avremo piacere d’udire le loro intenzioni. Domandate quello che vogliono.
Boy. Che volete dalla principessa?
Bir. Nulla, tranne pace, e l’onore di visitarla.