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48 | PENE D'AMOR PERDUTE |
Tutte le loro facoltà degenerano per troppo spirito in bestialità e demenza. (entra Boyet)
Prin. Viene Boyet, e il suo volto è pieno d’allegria.
Boy. Oh! io non posso frenare le risa. Dov’è Sua Altezza?
Prin. Che v’è di nuovo, Boyet?
Boy. Apparecchiatevi, signora, e voi tutte... alle armi, alle armi! Vengono innalzate batterie contro la vostra pace. L’amore s’avanza di soppiatto per sorprendervi, onde passate in rivista tutte le forze de’ vostri spiriti, accingetevi a fare una bella difesa, se il cuore vi manca a ciò, nascondetevi vilmente, e fuggite presto.
Prin. Opporremo san Dionigi a san Cupido. Chi sono i nemici che vengono per aggredirci? Parlate, parlate.
Boy. Volevo dormire un poco all’ombra d’un bel platano, allorchè vidi avanzarsi alla mia volta il re e i suoi compagni, che senza avermi veduto parlavano di venir qui travestiti, mandando innanzi pel parco un vago furfante, che ha ben appresa a memoria la sua ambasceria. Essi han fatta la lezione a colui non che sulle parole, sui gesti e sull’accento con cui le deve proferire: «ecco quello che le dirai» dicevano essi; «ed ecco qual dev’essere il tuo contegno»; e nondimeno temevan molto, che la presenza della principessa non valesse a turbarlo, perchè, soggiungeva il re: «è un angelo che vedrai; nondimeno non tremare: ma parla con sicurezza». Il paggio ha risposto: «un angelo non è cattivo; avrei paura se fosse un diavolo». A tal risposta tutti si son posti a ridere, ispirando coi loro elogi anche maggior arditezza a quel piccolo audace. Uno si fregava il gomito e ghignava; l’altro gridava: «coraggio, arriveremo al nostro termine». Un terzo saltellava dicendo: tutto va bene; un quarto si raggirava intorno a se medesimo e cadeva; e quindi andavano tutti per terra fra risa così immoderate, che le lagrime vennero agli occhi di molti volendole reprimere.
Prin. Ma che? Vengono essi forse a visitarci?
Boy. Sì, signora, e vengono vestiti da Moscoviti o da Russi, coll’intenzione di farvi bei complementi, di corteggiarvi, e di danzar con voi, e ognuno d’essi dichiarerà il suo amore all’amata sua, che riconoscerà dai doni già mandati.
Prin. È tale il loro disegno? Renderem loro pan per focaccia. Bisogna, signore, che ci mascheriamo tutte, e che non concediamo a nessuno d’essi, in onta delle preghiere che potessero indirizzarci, il favore di vedere un solo dei nostri visi. — Prendete, Rosalina; voi porterete questo dono; e allora il re deluso