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390 | COME VI PIACE |
andate entro una gondola. — Voi venite adesso, Orlando? Dove foste tutto questo tempo? Voi innamorato? Allorchè vorrete darmelo ad intendere un’altra volta, userete migliori mezzi.
Orl. Mia bella Rosalinda, giungo un’ora dopo di quello che avevo promesso.
Ros. In amore mancare d’un’ora! Un uomo divida un minuto in mille parti, e trattandosi d’amore non fallisca alla sua parola, che d’una parte della millesima parte d’un minuto, e sosterrò che Cupido l’ha ferito soltanto in una spalla, ma non nel cuore.
Orl. Perdono, cara Rosalinda.
Ros. No, non v’è perdono: poichè siete sì lento, non mi venite più innanzi; mi piacerebbe del pari l’esser vagheggiata da una lumaca.
Orl. Da una lumaca?
Ros. Sì, perchè se vien lenta, è che trascina sul dosso la sua casa, dote migliore, a parer mio, che voi non possiate assegnarne ad una donna. Ma veniamo al fatto: sono io la vostra Rosalinda?
Orl. Godo nel dirvi di sì, perchè vorrei parlarvi di lei.
Ros. Ebbene, compiendo le di lei parti, io vi dichiaro che non posso amarvi.
Orl. E allora io morirò.
Ros. In sei mila anni che il mondo esiste, niuno è mai morto d’amore. Troilo, modello degli amanti, ebbe la testa rotta da una clava greca, dopo aver fatto quanto poteva per soccombere di passione. Leandro, senza l’avventura di quella calda notte di estate, sarebbe ancora vissuto molti anni, ed anche piacevolmente, dove pure Ero si fosse fatta monaca; perocchè sappiate, amabile giovine, che Leandro non voleva che bagnarsi nell’Ellesponto, ma un braccio gli si indolenzì, e annegò: di qui gli sciocchi di questo secolo han detto che fu per Ero. Menzogna, menzogna: è ben vero che gli uomini son morti in tutti i tempi, e che i vermi li hanno in tutti i tempi divorati, ma essi non son morti d’amore.
Orl. Non vorrei che la mia vera Rosalinda pensasse così, perchè giuro che un solo dei suoi sguardi severi mi farebbe soccombere.
Ros. Giuro che un di lei sguardo non farebbe soccombere neppure una mosca: ma, su via, vuo’ essere ora la vostra Rosalinda, la vostra Rosalinda più compiacente: dimandatemi quel che vorrete, e ve l’accorderò.
Orl. Ebbene, Rosalinda, amatemi.