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376 | COME VI PIACE |
Duc. Qui siete il ben accolto; mangiate, e non pensate ad altro. — Caro cugino, tu intanto canta. (Amiens canta)
Canzone.
I. «Inverno, sfoga tutto il tuo rigore, la tua crudeltà è meno sensibile della dimenticanza dei cuori ingrati. L’amicizia non è che perfidia, l’amore non è che follía, restiamo in questi climi fino che la morte ci colga.»
II. «Infierisci, infierisci, cielo rigoroso, versa sul nostro capo la pioggia e la tempesta: lo sdegno tuo è meno sensibile che non sia l’obblio di quelli che abbiamo amato. Restiamo in questi luoghi, in questa solitudine cara fino a che l’ora della morte ci colga».
Duc. Se è vero che voi siate il figlio del buon cavalier Rowland, come vi si è udito dire, e come tutto annunzia nel vostro volto, siate qui il ben accolto: io sono il duca amico di vostro padre. Venite nella mia grotta a raccontarmi le vostre avventure, e tu buon vecchio, riguardati come della nostra famiglia. Dategli il braccio, e sorreggetelo per questi ardui sentieri finchè le forze gli siano ritornate. (escono)