Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, VII.djvu/345

336 LA NOVELLA D'INVERNO


Cl. Preghiamo il Cielo di ritrovarlo.

Aut. Sebbene non sia per natura onesto, lo sono qualche volta per caso: poniamoci questa barba da mercante in saccoccia. (si leva la barba) — Olà, rustici? Dove andate?

Past. Al palazzo, se Vostra Signoria lo permette.

Aut. Per che farvi? Dichiaratemi che cosa avete lì sotto, e quali sono i vostri nomi, le vostre età, la vostra dimora, la vostra educazione, le vostre ricchezze, in una parola, tutto quello che importa che sia conosciuto.

Cl. Noi siam solo buona gente, signore.

Past. Siete voi un cortigiano, messere?

Aut. Forsechè non vedi un’aria di corte in tutto il mio aspetto? Il mio portamento non è in cadenza di corte? Il tuo naso non respira dal mio individuo effluvii di corte? Non rifletto io sulla tua viltà un disprezzo di corte? Chiaro non ti apparisce in me il cortigiano? Cortigiano io sono dai piedi alla testa, e tale da farti progredire, o da toglierti l’accesso alla corte: perciò dichiarami qual è il tuo negozio.

Past. Il mio negozio, signore, concerne il re.

Aut. Quale avvocato hai presso di lui?

Past. Non ne ho alcuno.

Aut. Fortuna è bene il non esser nato così semplice; e nondimeno la natura avrebbe potuto farmi quello che son questi uomini: perciò non vi disprezzerò.

Cl. Costui dev’essere qualche gran principe.

Past. I suoi abiti son ricchi, ma egli non li porta con grazia.

Cl. Sembra a me tanto più nobile, quant’è più bizzarro; è un grand’uomo, ve ne assicuro: lo conosco dal modo con cui si forbisce i denti.

Aut. E in quello scrigno? che v’è in quello scrigno?

Past. Racchiude un segreto che non può essere conosciuto che dal re e ch’ei saprà frappoco, s’io posso parlargli.

Aut. Vecchiardo, hai gettate le tue fatiche.

Past. Perchè, signore?

Aut. Il re non è in casa, si è imbarcato sopra un vascello nuovo per disperdere la sua malinconia con un po’ d’aria aperta. Tu dèi sapere che il re è pieno di tristezza.

Past. Questo dicono, signore, ed è perchè suo figlio voleva sposare la figlia di un pastore.

Aut. Se quel pastore non è in ceppi, ch’ei fugga tosto; le maledizioni che avrà, le torture che gli si faranno soffrire, saranno inaudite e terribili.