Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
300 | LA NOVELLA D'INVERNO |
Leon. Eseguite i nostri ordini andate. (esce la regina colle dame fra le guardie)
1° Sign. Supplico Vostra Altezza di richiamarla.
Ant. Assicuratevi bene di ciò che fate, signore, per tema che la vostra giustizia non degeneri in violenza. Tre grandi personaggi sono qui compromessi; voi, la regina, e vostro figlio.
1° Sign. Ed ella, signore... Lo sosterrò colla mia vita quando lo vorrete... ella è pura verso il Cielo e verso di voi: innocente è del delitto di cui l’accusate.
Ant. Se infida fosse, non si potrebbe credere a nessuna donna di questo mondo.
Leon. Cessate da tali discorsi.
1° Sign. Mio caro signore...
Ant. È per voi che parliamo, non per noi. Voi siete ingannato da qualche vile subornatore, che l’inferno punirà di questo misfatto: se quel vile conoscessi, vorrei punirlo anche in questo mondo. — Ella macchiata nell’onore! — Ho tre figlie: la maggiore ha undici anni, la seconda nove, e la terza cinque. Se quest’accusa fosse vera, io le castigherei; io le mutilerei tutte tre, per renderle sterili, e non vedrebbero l’età dei tre lustri, per dare al mondo prole bastarda; elle sono mie eredi, e le mutilerei io stesso piuttosto che permettere che producessero una razza illegittima.
Leon. Tacete una volta; voi non risentite il mio oltraggio che con indifferenza; ma io lo misuro tutto, e ne provo gli strazi nel cuore.
Ant. Se ciò è vero, non ci occorrerà sepolcro per dar tomba alla virtù; virtù non esisterà per purificare un po’ questa creta odiosa.
Leon. A me non si crederà?
1° Sign. Ben meglio vorrei che a voi si rifiutasse credenza piuttosto che a me, e più mi piacerebbe di veder fatta ragione al suo onore, che al vostro sospetto, qual che si fosse il biasimo che allora ricadrebbe su di voi.
Leon. E qual bisogno abbiam noi di consultarvi sopra tali materie? Perchè non seguitiam piuttosto l’impulso della nostra idea? La prerogativa della nostra dignità non esige i vostri consigli, ed è la nostra bontà sola che a tali confidenze con voi ci fa discendere. Se (sia per stoltezza, o per ostentazione) voi non volete, o non potete sentire come noi la verità di quanto diciamo, tenetevi i vostri consigli; a noi non valgono. La perdita, o il guadagno di questo negozio è tutta per noi.