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ATTO PRIMO | 295 |
tiluomo pieno di scienza ed esperienza, che adorna tanto la nostra nobiltà quanto possono farlo i nomi più illustri dei nostri avoli, io vi scongiuro, se sapete qualche cosa che mi riguardi, di dirmene: di non persistere nel silenzio lasciandomi nell’ignoranza.
Cam. Non posso rispondere.
Pol. Rispondetemi, Camillo, ve ne scongiuro in nome di tutto ciò che avete di più sacro. Dichiaratemi il pericolo che mi circonda, e come posso prevenirlo, o in qual guisa affrontarlo.
Cam. Signore, parlerò, poichè tanto insistete. Badate al mio consiglio, che debbo essere seguìto, o saremo perduti.
Pol. Continuate.
Cam. A me fu affidato il carico di uccidervi.
Pol. Da chi?
Cam. Dal re.
Pol. Perchè?
Cam. Egli crede e giura, come se l’avesse visto coi suoi occhi, che voi tenete un illecito commercio colla regina.
Pol. Ah! se ciò è vero, il mio sangue si muti in veleno, e il mio nome sia accoppiato con quello del uomo più vile: la mia fama faccia rabbrividire quante creature esistono, e il mio contatto sia evitato con maggior cura della peste più contagiosa di cui l’istoria abbia mai parlato.
Cam. Fate per distoglierlo dalla sua opinione tanti giuramenti quante stelle ha il cielo, e potrete del pari impedire al mare d’obbedire alla luna, come riuscire coi giuramenti vostri a guarirlo dalla sua follìa: essa durerà al pari di lui.
Pol. In qual guisa gli venne tale idea?
Cam. Lo ignoro, ma sono sicuro che egli la reputa fondata sopra le più sagaci osservazioni. Se osate dunque fidarvi di me, che vuo’ restarvi ostaggio per quanto io dico, noi partiremo questa notte: io darò gli ordini a quelli del vostro seguito per farli escire a poco a poco dalla città per differenti porte. In quanto a me, io mi consacro al vostro servigio, rinunziando qui ad ogni fortuna. Non indugiate; perocchè per l’onore di quelli che vi han data la vita, io vi ho rivelata la verità: se altre prove cercate, io non oserò di più aspettarvi, e qui non rimarrete in maggior sicurezza che nol sia un uomo proscritto dal re, e di cui egli ha giurata la morte.
Pol. Vi credo: gli ho veduto il cuore nel viso. Dammi la tua mano, sii mia guida, e avrai sempre un posto vicino a me. I miei vascelli son pronti, e già da due giorni molti del mio seguito