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282 | LA COMMEDIA DEGLI EQUIVOCHI — ATTO QUINTO |
Drom. di E. Parmi che voi siate il mio specchio, e non mio fratello. Veggo nel vostro volto ch’io ho una bella faccia. Volete che noi pure entriamo per partecipare alla festa?
Drom. di S. Tocca a voi l’andare innanzi, che siete il maggiore.
Drom. di E. Tal cosa è incerta: come la risolveremo?
Drom. di S. Giudicheremo a pari o caffo la nostra maggiorità: infino a quella decisione, passa tu primo.
Drom. di E. No no; siamo entrati nel mondo come due fraelli, e dobbiamo entrar qui del pari tenendoci per mano, e non l’uno dinanzi all’altro. (escono)
fine del dramma.