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ATTO SECONDO 251

è facile essere uniti quando nulla ci si oppone: un’anima sventurata è consigliata spesso a rassegnarsi. Ma se noi fossimo oppressi dal medesimo fardello di dolori e di sventure, ci lagneremmo del pari, o fors’anche più. Voi che non avete un marito bisbetico pretendete consolarmi, raccomandandomi una pazienza vana e inefficace: ma se vivete abbastanza per subire il mio destino, quell’imbelle pazienza sarà rigettata da voi.

Luc. Vuo’ maritarmi un giorno, non fosse per altro che per provarlo. Ma ecco il vostro servo che ritorna: vostro marito non dovrebb’essere lontano. (entra Dromio di Efeso)

Adr. E il tuo padrone viene una volta? Rispondi, che intenzioni ha?

Drom. Egli mi ha stampate le sue intenzioni sulle guancie. Maledetta sia la sua mano! ho durata molta fatica a comprenderlo.

Adr. Parlava in modo sì equivoco che tu non potessi indagare il suo pensiero?

Drom. Oh! parlava abbastanza chiaro.

Adr. È in via per tornar qui? Davvero che si prende grandi cure di me!

Drom. Signora, il mio padrone dev’essere pazzamente geloso.

Adr. Che osi tu, malandrino?

Drom. Non dirò ch’egli abbia ragione per esserlo: ma certo lo è. Quando l’ho pregato per venir a pranzo, mi ha dimandato mille marchi d’oro. È tempo di desinare, gli ho detto io: il mio oro mi ha risposto. — Le vivande bruciano, gli ho detto; il mio oro, ha continuato egli. — Volete rientrare? gli dissi. Il mio oro, soggiunse sempre; dove sono i mille marchi, che ti diedi, scellerato? il maialetto di latte, gli ho detto, si abbrucia. — Il mio oro, il mio oro, mi ha risposto continuamente. — La mia padrona, signore... il diavolo la tua padrona; non so chi sia; al diavolo.

Luc. Egli disse così?

Drom. Così disse. Non conosco nè casa, nè moglie, nè padrona. E dopo tale dichiarazione mi venne una tempesta di botte, che ne porto ancor i lividi.

Adr. Torna da lui subito, miserabile, e riconducilo a casa.

Drom. Sì, torna da lui, per farti flagellare di nuovo. In nome di Dio, mandateci qualcun altro.

Adr. Vuoi tu obbedirmi, o debbo romperti il capo?

Drom. Che egli mi guarirà, doppiandomi le percosse: talchè fra voi due sarò bene acconciato.

Adr. Parti, cianciatore, e riconduci a casa il tuo padrone.