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14 PENE D'AMOR PERDUTE


Moth. Perchè tenero giovinetto? perchè?

Arm. Dissi tenero giovinetto, per usare di un epiteto che si addice ai tuoi anni, i quali possono chiamarsi teneri.

Moth. Ed io dissi duro seniore, per alludere alla vostra vecchiezza, che può chiamarsi dura.

Arm. Molto ben detto.

Moth. Cosa volete voi esprimere, signore?

Arm. Che tu sei molto vivo nelle tue risposte. Ma a me non piace di trovare opposizioni.

Moth. Rivelatemi i vosti sentimenti, se volete ch’io non li contraddica.

Arm. Ti confesserò dunque che sono innamorato, sebbene viltà sia in un guerriero l’amore, e di più, che innamorato sono di una fanciulla di umile progenie. Se lo sguainare la spada contro le mie inclinazioni mi liberasse da esse, io saprei vincerle e cacciarle da un nobile petto. Io reputo un obbrobrio il sospirare, e vorrei bandire e ripudiare Cupido. Consolami, fanciullo mio, dicendomi quali sono i grandi uomini che si sono innamorati.

Moth. Ercole, signore.

Arm. Oh caro Ercole! Dinne altri, altri ancora, e che siano sopratutto uomini di buona fama.

Moth. Sansone, signore. Era un uomo di un bel portamento, avvegnachè portò le porte della città sul suo dorso. Ed egli era innamorato.

Arm. Oh robusto Sansone! oh nervoso Sansone! io ti soverchio tanto nel maneggio della mia spada, quanto tu mi sorpassi nella forza di portar le porte. Io pure sono innamorato. — Quale era l’amante di Sansone, fanciullo?

Moth. Una donna, signore.

Arm. Bella?

Moth. Si librava in quel punto intermedio che sta fra la laidezza e la beltà.

Arm. L’amante mia è bella come un angelo, e bianca come un lattante.

Moth. Tali colori, signore, adombrano i sentimenti più impuri.

Arm. Che vuoi tu dire?

Moth. Spirito di mio padre, lingua di mia madre, assistetemi.

Arm. Tenera invocazione di un fanciullo, bellissima e patetica assai.

Moth. Se una donna è composta di bianco e di rosso, non mai i suoi falli saranno conosciuti. Cos’è che fa montare il rossore sulle gote? I falli. E cos’è che rivela la coscienza colpevole? Il