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214 PERICLE PRINCIPE DI TIRO

mi dice, che vuole sposare quel cavaliere giunto da poco, o non veder più nè dì, nè luce. Donzella, bene sta; la vostra scelta talenta a me pure, sebbene aveste potuto farmela conoscere con un po’ più di sommessione. Ma chi viene? Il cavaliere appunto. Bisogna ch’io dissimuli. (entra Pericle)

Per. Ogni fortuna al buon Simonide!

Sim. Ed anche a voi, signore! Vi sono grato della dolce musica che mi faceste udire la scorsa notte; le mie orecchie, lo giuro, non intesero mai armonie più soavi.

Per. È la bontà di Vostra Grazia, non il mio merito, che vi fa dire ciò.

Sim. Siete davvero maestro.

Per. Sono l’infimo degli scolari, mio buon signore.

Sim. Permettete che vi chiegga una cosa. Qual vi sembra mia figlia?

Per. Una delle più virtuose principesse.

Sim. Ed anche bella, non è vero?

Per. Come un bel dì d’estate; meravigliosamente bella.

Sim. Mia figlia, signore, pensa egualmente bene di voi, tanto bene, che bisogna che le diveniate precettore.

Per. Io sono indegno di tale onore.

Sim. Ella non crede così; leggete questo scritto?

Per. Che è esso? (a parte) Una lettera in cui dichiara il suo amore al cavaliere di Tiro? Quest’è un’astuzia del re, per togliermi la vita. — Oh! non cercate di tirar nel laccio, mio grazioso signore, uno straniero, un infelice gentiluomo, che non mirò mai a mèta sì alta, qual è l’amore di vostra figlia, e volle solo onorarla con ogni sua prova.

Sim. Tu hai affascinata mia figlia, e sei uno scellerato.

Per. No, per gli Dei, signore: non mai io l’offesi, nè mai con alcun atto volli captivarmi il suo affetto, o meritai la vostra collera.

Sim. Traditore, tu menti.

Per. Traditore!

Sim. Sì, traditore.

Per. Mente per la gola (a meno che non sia il re) chiunque mi chiama traditore!

Sim. (a parte) Per gli Dei! lodo il suo coraggio.

Per. Le mie opere son nobili, come i miei pensieri, che di niuna viltà si risentono. Io venni alla vostra Corte per una causa onorata, e non per commettervi tradimenti. A ognuno, che stimi di me il contrario, questa spada proverà ch’egli è un uomo falso.