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182 MISURA PER MISURA

Io che era novizia in un monastero, fui mandata a prendere da mio fratello; e un certo Lucio mi recò il suo messaggio.

Luc. Fui io, col buon piacere di Vostra Altezza: io andai a trovarla per commissione di Claudio, e la pregai di tentare tutto ciò ch’essa potrebbe col signor Angelo, per ottenere il perdono del suo infelice fratello.

Is. Sì, fu questi che venne da me.

Duc. (a Luc.) Niuno vi disse di parlare.

Luc. È vero, mio principe; ma non mi fu detto neppure di tacere.

Duc. Ora ve lo dico, e attendete a quello che soggiungo: quando avrete qualche affare personale, pregate il Cielo che siate senza rimproveri.

Luc. Intorno a me, son tranquillo.

Duc. Lo desidero. — (a Is.) Continuate.

Is. Andai a trovare quel pericoloso e scellerato ministro.

Duc. In questa frase v’è un po’ di demenza.

Is. Perdonatemi, essa si addice al soggetto.

Duc. Non vale per ora, continuate.

Is. In breve, e per passare sotto silenzio un inutile racconto, avendo io cercato di persuaderlo colle preghiere e col gettarmi a’ suoi ginocchi, e avendolo trovato duro sempre e inflessibile, dichiaro con vergogna e dolore la conclusione infame dei nostri abboccamenti. Egli non volle mettere in libertà mio fratello che a prezzo del sacrifizio della mia castità, immolata all’intemperanza de’ suoi impudichi desiderii. La mia pietà per mio fratello fece tacere il mio onore e cedei; ma il dì dopo, allorchè ebbe sfogata la sua passione, mandò ordine che gli fosse recata la testa del povero fratello mio.

Duc. Ciò è assai verosimile! (con ironia)

Is. Piacesse al Cielo che fosse solo verosimile e non vero!

Duc. Pel Cielo, sciagurata demente, tu non sai quello che dici; sei stata subornata a dire contro il suo onore da qualche malandrino. La di lui integrità va esente da simili taccie; e ragione non vi sarebbe perchè egli avesse dovuto punire così severamente in altri quei falli di cui egli medesimo si fosse reso colpevole. Se avesse commesso il delitto di cui lo accusi, avrebbe posto tuo fratello nella sua stessa bilancia, e non l’avrebbe fatto morire. Qualcuno t’ha eccitata contro di lui. Confessa il vero, e dichiara per quali suggestioni sei venuta qui a fare questo ricorso.

Is. È così che mi rispondete? Oh, voi dunque, potenze del