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170 MISURA PER MISURA

stanza buona per sè, e se è troppo buona per un ladro, il ladro nondimeno la crede per sè troppo umile; così buona o cattiva la spoglia d’ogni onest’uomo conviene al malfattore. (rientra il Prevosto)

Prev. Vi siete accordati?

Cl. Signore, io lo servirò, perchè trovo che il mestiere di carnefice è più proficuo di quello di mezzano.

Prev. Preparate allora le cose necessarie per dimani a quattr’ore.

Ab. Vieni, mezzano; t’istruirò nella mia professione.

Cl. Desidero d’apprenderla, e spero che se avrete occasione di impiegarmi al vostro servizio, mi troverete abile e destro: qnanto alla fedeltà non se ne parla.

Prev. Fate venir qui Bernardino e Claudio. (escono il Cl. e Ab.) L’uno m’ispira pietà; non così l’altro. Essendo un assassino, fosse egli mio fratello... (entra Claudio) Mirate, Claudio; ecco l’ordine della vostra morte. Adesso è mezzanotte, e dimattina sarete fatto immortale. Dove è Bernardino?

Claud. Immerso in un sonno così profondo, come quello a cui va soggetto l’innocente viaggiatore, dopo un lungo cammino; par che non voglia svegliarsi.

Prev. Come giovare a colui? Su via, bisogna che vi prepariate voi intanto. Ma che strepito è questo? (si ode battere) il Cielo vi concede le sue consolazioni! (Claudio esce) Vengo, vengo. — Spero sia qualche grazia o qualche dilazione per la sentenza del povero Claudio. (entra il Duca) Benvenuto, padre.

Duc. Gli angeli della notte i più propizii vi circondino, buon Prevosto! Chi venne qui poco fa?

Prev. Nessuno, dopo il coprifuoco.

Duc. Neppure Isabella?

Prev. Neppure.

Duc. Ella giungerà dunque a momenti.

Prev. Quali consolazioni vi sono per Claudio?

Duc. Vi è qualche speranza.

Prev. Quel ministro è ben severo.

Duc. No, no, la sua condotta corre in linea parallela colla sua esatta giustizia; con una santa e austera astinenza egli spegne in sè le inclinazioni a quei vizii, che il suo zelo armato di potere cerca di correggere in altrui. Se egli fosse lordo delle colpe che punisce, sarebbe allora un tiranno; ma colla sua condotta non è che un giusto. (battono al di dentro) Eccoli. (il Prev. esce) È un buon Prevosto; è raro che in questa condizione si trovi un’anima