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160 MISURA PER MISURA


Duc. Voi potrete rannodare quei vincoli, e salvar così non solo vostro fratello, ma voi anche dal disonore.

Is. Insegnatemene il modo, venerabile padre.

Duc. L’infelice, di cui vi ho parlato, conserva sempre nel suo cuore l’antica fiamma; e il barbaro procedere di Angelo, che avrebbe dovuto estinguere il suo amore, non ha fatto, come la diga di un torrente, che renderlo più impetuoso. Ritornate da Angelo; mostratevi inchinata a soddisfarlo; accordatevi con lui intorno ai modi di appagarlo, e non riservate per voi che queste condizioni: prima, che non resterete molto sola con lui; seconda, ch’egli sceglierà l’ora della notte e del silenzio, e un luogo opportuno per ogni rispetto. Ordinate così le cose, noi indurremo quella fanciulla oltraggiata ad andare al ritrovo in vece vostra, e se il segreto del loro abboccamento viene in seguito a svelarsi, tale scoperta dovrà determinarlo a divenire suo sposo: con quest’inganno, allora, vostro fratello è salvo, il vostro onore rimane intatto, la sventurata Marianna giunge all’apice dei suoi voti, e quel corrotto ministro è messo a nudo. Io mi assumo di parlare alla fanciulla, e di insegnarle il modo con cui deve comportarsi. Se voi adoperate con quella prudenza che è da voi, l’esito felice di tal pia frode l’assolverà da ogni rimprovero. Che dite?

Is. La sola idea di questo stratagemma già mi soddisfa, e spero che a bene riescirà.

Duc. Il successo dipende molto dalla vostra scaltrezza: affrettatevi a tornar da Angelo; se egli vi sollecita a trovarvi con lui questa notte, promettetegli di appagarlo. Io corro a san Luca; è là che in un feudo solitario vive la povera Marianna: venite poi a trovarmi, e dividetevi presto dal ministro, ond’io sia per tempo istrutto dei concerti che avrete presi.

Is. Vi obbedirò in tutto. Addio, buon padre. (escono da diverse parti)

SCENA II.

La strada dinanzi alla Prigione.

Entrano il Duca sempre vestito da frate, Gomito, il Clown ed altri Ufficiali.

Gom. Su via, se non v’è riparo onde impedire quell’infame mestiere di vendere e di comprar gli uomini e le donne come bestie al mercato, bisognerà che tutti divengano bastardi.

Cl. Non v’è mai stata vera gioia nel mondo dacchè di due