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84 IL RE ENRICO VI


Suff. Rassegnalo dunque, e con esso la tua insolenza. Dacchè tu sei re (poichè chi è re fuori di te?) lo Stato scende ogni giorno verso la sua rovina. Il Delfino ha trionfato al di là dei mari; e tutti i pari e i nobili del regno sono stati come schiavi della tua sovranità.

Car. Tu hai oppresso il popolo, e affamato il clero colle tue estorsioni.

Somm. I tuoi suntuosi palagi e le gemme della tua sposa hanno messo a sacco il pubblico tesoro.

Buck. La crudeltà delle tue sentenze sanguinose sopra uomini quasi innocenti ha varcato ogni rigore di legge.

Mar. Il tuo avaro monopolio degli ufficii, e la vendita delle città di Francia... se conosciute fossero, come son sospettate, ti farebbero accorciare in breve di tutta la testa. (Glocester esce; la regina si lascia cadere il ventaglio) Datemi il mio ventaglio: che! nol potete? garzone, dico! (a un paggio a cui vuole dare un colpo col ventaglio; ma il paggio ai ritira e il colpo tocca alla duchessa) Vi chieggo perdono, madonna; eravate voi?

Duch. Se era io? Era io, superba Francese; e così potessi appressarmi al vostro volto colle mie mani, per imprimervi sopra le mie unghie.

Enr. Dolce zia, calmatevi; la cosa avvenne per caso.

Duch. Per caso! Buon re, bada a te: ella ti terrà in tutela, e ti cullerà come un lattante. Sebbene sia qui una donna che regna invece di un uomo, essa non avrà colpito Eleonora per nulla.

(esce)

Buck. Cardinale, io seguirò Eleonora, e spierò i passi di Umfredo. La furia si è avventata: essa non ha più bisogno di stimoli; da se stessa ora correrà alla sua perdita.

(sommessamente a parte; rientra Glocester)

Gloc. Ora, signori, la mia collera essendo svanita, vengo per parlare delle bisogne dello Stato. Rispetto alle vostre odiose e bugiarde imputazioni, provatele, e sottometto il mio capo al ferro delle leggi. Possa il supremo Iddio usare misericordia alla mia anima, come vero è che fedelmente ho servito il mio re, e il mio paese! Ma parliamo della cosa pubblica! Io altamente dichiaro, mio sovrano, che York è il più idoneo a riempiere in Francia le parti di reggente.

Suff. Prima che si proceda all’elezione, mio re, lasciate che io vi esponga alcune osservazioni importanti, le quali provano che York è meno adatto a quel posto d’ogni altro uomo.

York. Dirò io stesso, Suffolk, perchè io sia a ciò meno adatto.