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80 IL RE ENRICO VI

ramente. Donna presuntuosa e ingrata, non tieni tu il secondo posto fra le dame di questo regno, moglie come sei del Protettore, e oggetto caro alla sua tenerezza? Non disponi di tutti i godimenti che può dare la terra, escluso un desiderio inibito al tuo pensiero? E tu vuoi ancora mulinare tradimenti, per far piombare il tuo sposo e te dal vertice degli onori nell’abisso delle sventure! Lasciami, non vo’ più nulla intendere.

Duch. Oimè! tanta collera, mio sposo, contro Eleonora, che vi ha narrato un suo sogno? Per l’avvenire terrò per me i sogni miei, e non andrò più incontro a sì duri rimproveri.

Gloc. Calmati, la mia collera spira, e non sento più che la mia tenerezza. (entra un Messaggiere)

Mess. Milord Protettore, la volontà del re che mi manda è che vi accingiate a partire fra un’ora per Sant’Albano, dove le Loro Altezze intendono di cacciare.

Gloc. Vado. — Eleonora, vuoi essere con noi?

Duch. Sì, mio buon lord, vi seguirò or ora. (escono Gloc. e il Mess.) Convien bene ch’io segua, poichè preceder non posso, finchè Glocester avrà quell’anima abbietta. Se un uomo fossi, se un duca, un figlio di re, posto per nascita alla destra del trono, vorrei gittare a terra questi fantasmi regnanti, idoli stolti, e sgombrarmi la via, passando sui loro cadaveri sanguinosi. Ma quantunque io non sia che donna, saprò pur compiere arditamente la mia parte nella scena della fortuna. Dove vi ascondete voi, sir Giovanni? Non temete, siamo soli; non vi è che Eleonora. (entra Hume)

Hum. Gesù preservi la Vostra Beai Maestà!

Duch. Maestà? Che dici tu? Non ho che il titolo di Grazia.

Hum. Ma colla grazia del Cielo e i consigli di Hume, questo titolo verrà in breve ampliato.

Duch. Oh che favelli? hai tu conferito con Margery Jourdain, l’astuta strega? e con Ruggero Bolingbroke, il mago? Acconsentono essi a servirmi?

Hum. Ne ho la loro parola, signora, essi promettono di far comparire dinanzi a’ vostri occhi uno spirito evocato dalle profondità dell’abisso, che risponderà tosto a tutte le dimande che piacerà a Vostra Grazia di muovergli.

Duch. Basta; penserò a ciò. Al nostro ritorno da Sant’Albano farem loro attenere le promesse. Ricevi intanto questa ricompensa, e va a rallegrarti coi tuoi compagni per quest’importante operazione. (esce)

Hum. Hume deve rallegrarsi coll’oro della duchessa? Sì,