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402 | LA MALA FEMMINA DOMATA - ATTO QUINTO |
Abbassate dunque l’orgoglio, abbassatelo per sempre, perocchè a nulla esso giova; e ponete le vostre mani sotto ai piedi dei vostri consorti, in segno di quella obbedienza che è loro dovuta: se il mio sposo lo comanda, la mia mano è pronta, ed io ciò farò.
Pet. Ecco cosa deve essere una donna! — Vieni, Caterina, vieni ad abbracciarmi.
Luc. Segui la tua vìa, vecchia volpe, e giungerai al tuo termine.
Vin. Sono belli a vedersi i fanciulli cortesi e docili!
Luc. Ma ben doloroso è il vedere donne altere e ribelli.
Pet. Andiamo, Caterina; andiamo a letto. — Eccoci tutti e tre ammogliati, ma son io che vinsi la scommessa, e quale vincitore vi do la buona notte. Prego Iddio che il mio esempio abbia fruttificato nei vostri cervelli. (esce con Cat).
Or. Va; tu puoi vantarti d’aver messa alla ragione una femmina ben trista.
Luc. Ed è assai meraviglioso che ella lasciasse domarsi così.
(escono)
FINE DEL DRAMMA E DEL VOLUME SESTO.