Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/79

70 IL RE ENRICO VI - ATTO QUINTO

non avea sentito prima le fiamme dell’amore, è ciò che dire non potrei: ma certo è ch’io provo una commozione sì violenta nella mia anima, affetti sì vivi di timore e di speranza, che oppresso rimango dal tumulto de’ miei pensieri. Ite ad imbarcarvi: sollecitate il vostro arrivo in Francia, approvate tutte le condizioni, e fate in guisa che la mia bella Margherita acconsenta a traversare i mari, e venga in Inghilterra per esservi incoronata regina del fedele Enrico. Per le spese e gli onori della vostra ambascieria, esigete una decima dal popolo, e partite senza timore, perocchè fino al vostro ritorno io sarò pieno d’inquietezza. — E voi, mio amato zio, sbandite ogni rimprovero; se giudicate la mia debolezza da ciò che voi pure foste altra volta, e non da quello che siete ora, son certo che mi perdonerete questa rapida e subitanea esecuzione della mia volontà. — Ite, conducetemi in un luogo in cui lungi da tutti io possa abbandonarmi liberamente a’ miei pensieri, e alle inteme cure che assorbono la mia anima.

(esce)

Gloc. Io temo bene che queste cure, che così cominciano, non durino eterne. (esce con Ex.)

Suff. Suffolk in tal modo vince; e come altra volta Paride salpò per la Grecia, ei parte per Francia colla speranza di avervi la medesima fortuna in amore, ma di prosperarvi di più che non fece il giovine Troiano. Margherita diverrà ora regina, e reggerà il re: io poi entrambi, e con entrambi il regno. (esce)



fine della prima parte dell’enrico vi