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ATTO QUARTO 383


Tran. Ed io fo qui il medesimo giuramento di non mai sposarla, quand’anche ella me ne supplicasse. Vergogna! Mirate con qual fervore essa gli favella.

Or. Vorrei che tutti, tranne colui, l’abbandonassero! Per me, onde mantenere inviolato il sacramento mio, mi ammoglierò con una ricca vedova prima che scorsi siano tre giorni. La vedova a cui accenno, mi ha amato lungo tempo, mentr’io facevo la corte a quella fanciulla ingrata e sprezzante. Addio, signor Lucenzio, me ne vado. Sarà l’affetto, e non la beltà delle donne che otterrà per l’avvenire il mio amore. Vi lascio nella ferma risoluzione che vi ho manifestata. (esce. Lucenzio e Bianca si avanzano)

Tran. Vaga Bianca, il Cielo vi conceda tutte le benedizioni che possono rendere un’amante felice! Grazie alla mia arte, Ortensio ha giurato di rinunziare per sempre a voi.

Bian. Tranio, voi celiate: avete entrambi rinunziato a me?

Tran. Sì, Bianca.

Luc. Siam noi dunque sicuri di Licio?

Tran. Sì, ed ei va per vendetta a sposare una vedova, dal cui fianco non vuole più discostarsi.

Bian. Dio lo faccia felice!

Tran. Ed egli la metterà alla ragione.

Bian. Ha detto così Tranio?

Tran. In verità, ed è corso alla scuola dove si apprende a metter le donne alla ragione.

Bian. Che scuola è questa? Esiste davvero tale scuola?

Tran. Sì, esiste, e Petrucchio ne è il maestro; è esso che insegna non so quante astuzie per ridurre una fanciulla cattiva alla saviezza, e toglierle ogni baldanza. (entra Biondello correndo)

Biond. Oh padrone ho tanto vegliato che mi sento stanco come un cane; ma alfine ho trovato un uomo onesto che ci servirà come vogliamo.

Tran. Chi è, Biondello?

Biond. Un mercante, o un pedante; non so qual dei due; ma grave nel contegno, e con tutte le apparenze di un padre.

Luc. E che ci faremo di lui, Tranio?

Tran. S’egli vuol lasciarsi persuadere, e vuol credere a quello ch’io gli dirò, terrò modo ch’ei rappresenti il personaggio di Vincenzo, e che si faccia cauzione di Battista Minola. Conducete via la vostra amante, e lasciateci con lui. (escono Luc. e Bian.; entra un Pedante)

Ped. Iddio vi salvi, signore.