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ATTO QUARTO | 379 |
Grum. Prima di ogni altro saprai che il mio cavallo è morto di fatica; e poi che il mio padrone e la mia padrona sono caduti.....
Cur. Come?
Grum. Dalle loro selle nel fango: e qui potrebbe tessersi una storia.
Cur. Narramela, buon Grumio.
Grum. Accosta l’orecchio.
Cur. Eccomi.
Grum. Odi. (percuotendolo)
Cur. Questo si chiama far sentire, e non far udire.
Grum. Ed è perciò che il mio racconto è sensibile; io ti diedi quel colpo sull’orecchio solo per attirarmene l’attenzione. Ora comincio: Imprimis siamo discesi da una maledetta montagna, e il padrone stava in groppa di dietro alla signora...
Cur. Entrambi sopra un cavallo?
Grum. Che ne cale a te?
Cur. Sopra un cavallo!
Grum. Ebbene, racconta dunque tu la storia. Se non mi avessi interrotto sì mal a proposito avresti appreso come il cavallo cadesse, e come ella restasse sotto di lui; come s’infangasse, e come il mio padrone mi battesse perchè era caduto il suo cavallo: come egli bestemmiasse ed ella lo volesse intenerire colle preghiere, ella che prima non aveva mai pregato alcuno. Mentre io mandava alti gridi, i cavalli sono fuggiti, e abbiam dovuto fare un bel tratto di strada a piedi, fra le imprecazioni del mio signore, e i pianti di sua moglie.
Cur. Da quel che narri, ei deve essere cattivo più del demonio.
Grum. Sì, sì, e tu, e il più superbo fra voi tutti dovrà piegare il capo dinanzi a lui quando sarà qui venuto. Ma a che parlo io di ciò? Chiama Nataniele, Giuseppe, Nicola, Filippo, Gualtiero, Sucursup, e gli altri: abbiano essi gran cura che le loro teste siano ben pettinate, e i loro abiti ben detersi, e le loro giarrettiere ben allacciate; sappiano fare una riverenza con grazia, e non pensino a favellare mai, se non interrogati... Sono essi tutti pronti?
Cur. Sono.
Grum. Chiamali.
Cur. Olà, olà! Non ci udite? Bisogna che veniate incontro al vostro signore per fargli buona accoglienza. (entrano parecchi domestici)
Nat. Benvenuto, Grumio.