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376 | LA MALA FEMMINA DOMATA |
gli elementi! Ed ha giurato così orribilmente, che il prete interdetto ha lasciato sfuggirsi il libro dalle mani, ed è stato un momento nella più gran confusione.
Tran. E che diceva Caterina di tali suoi modi?
Gre. La poverina tremava di tutte le membra, ed egli batteva i piedi, e bestemmiava, come se il ministro di Dio avesse avuta intenzione di farsi beffe di lui. Alla fine dopo molte cerimonie, ha chiesto vino, e ha bevuto come se fosse stato sopra un vascello, quando la marea è cessata. Ciò fatto, ha presa la sua sposa pel collo e l’ha baciata con tal ardore, che quando le loro bocche si separavano, la chiesa ne rimbombava. Io, vedendo ciò, son fuggito pieno di rossore, e tutta la compagnia non starà molto a giunger qui. Non mai fu visto matrimonio più strano. Ma udite, udite gli accordi dei musici. (si ode musica; entrano Petrucchio, Caterina, Bianca, Battista, Ortensio, Grumio e seguito)
Pet. Signori, ed amici, vi ringrazio della vostra compiacenza: so che contavate di pranzar con me oggi, e che avevate fatto tutti i preparativi per un tanto banchetto: ma i miei affari mi chiamano lungi di qui; ed è forza ch’io m’accommiati da voi.
Batt. Possibile che vogliate partire questa sera?
Pet. Debbo anzi partir oggi; non ve ne meravigliate: se conosceste le mie cose mi esortereste piuttosto a partire che a restare. Io vi ringrazio di nuovo per aver voluto assistere all’impegno che ho contratto con questa sposa tanto virtuosa, paziente e dolce. Desinate, signori, con mio padre, bevete alla mia salute ch’io me ne vado, lasciandovi un cordiale addio.
Tran. Vogliate almeno restare fin dopo il pranzo.
Pet. Nol posso.
Gre. Ve ne supplichiamo.
Pet. Nol posso.
Cat. Ve ne prego anch’io.
Pet. Ora sono contento.
Cat. Siete contento di restare?
Pet. Son contento, che mi preghiate di restare, ma sono risoluto di non restare, qual che si sia il modo con cui mi pregate.
Cat. Se è vero che mi amiate, rimanete.
Pet. Grumio, i miei cavalli.
Grum. Son pronti, signore.
Cat. Fate quello che volete, io non partirò oggi nè dimani; non partirò che quando ne avrò voglia. Le porte sono aperte,