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360 LA MALA FEMMINA DOMATA


Tran. Le persone cattive non mi piacciono, messere. — Andiamo, Biondello.

Luc. (a parte) Cominciasti a meraviglia, Tranio.

Or. Una parola, signore, prima che vi allontaniate. Siete voi un pretendente della fanciulla a cui accennaste?

Tran. E se lo fossi, ve ne offendereste voi?

Gre. No, purchè senza una parola di più ve ne andaste.

Tran. Come, signore, non son libere le strade per me come per voi?

Gre. Ma a lei non dovete aspirare.

Tran. Per qual motivo, di grazia?

Gre. A motivo, se lo volete sapere, che ella è amata dal signor Gremio.

Or. E perchè è amata anche dal signor Ortensio.

Tran. Adagio, signori, se voi siete onesti cavalieri, fatemi grazia d’ascoltarmi con pazienza. Battista è un nobile cittadino, a cui mio padre non è del tutto sconosciuto, e quand’anche sua figlia fosse più bella che non è, ed avesse un numero maggiore di amanti, io non vorrei cessare di far parte del loro numero. La figlia della bella Leda ebbe mille che le sospiravano intorno; la vezzosa Bianca può ben averne uno di più, e l’avrà. Lucenzio si porrà nella fila degli aspiranti, quand’anche Paride venisse a vagheggiarla.

Gre. Come! Questo giovine ci chiuderà a tutti la bocca?

Luc. Lasciategli la briglia, signori, io so ch’ei non andrà molto innanzi.

Pet. Ortensio, a che valgono tante parole?

Or. (a Tran.) Permettetemi, signore, di farvi una dimanda; avete voi mai vedute le figlie di Battista?

Tran. No, signore; ma so ch’egli ha due figliuole, l’una famosa per la sua malvagia lingua, l’altra per la sua modesta dolcezza e per la sua beltà.

Pet. Signore, signore, la prima è per me; mettetela da parte.

Gre. Lasciate quest’opera al grande Ercole, e varrà l’altre sue dodici fatiche.

Pet. Messere, uditemi, e intendete bene quello ch’io voglio dirvi. La figlia più giovane alla quale voi pretendete, è tenuta da suo padre in solitudine, e concessa non verrà ad alcuno prima che l’altra sua sorella non siasi maritata.

Tran. Se ciò è, signore, e se voi siete l’uomo che dovete servirne tutti, e me come gli altri; se voi rompete il ghiaccio, e venite a termine d’innamorare la primogenita dandone così il