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ATTO PRIMO | 359 |
Or. Sta bene; ed io pure le ho trovato un maestro di musica che le insegnerà con ogni zelo. Ma non è questo il momento, Gremio, di far pompa dell’ardor nostro. Uditemi, e vi dirò novelle assai buone per entrambi. Ecco un onest’uomo che il caso mi ha fatto incontrare, e che, affidandosi alla nostra promessa di aiutarlo, amoreggierà la malvagia Caterina. Egli la sposerà anche se la sua dote gli piace.
Gre. A meraviglia. Ma gli avete rivelato, Ortensio, tutti i di lei difetti?
Pet. So che è una trista fanciulla, che grida sempre, ma se qui sta il tutto, io non ci veggo gran male.
Gre. Dite da senno, amico? Di qual paese siete?
Pet. Nacqui a Verona, e non ho più padre: spero veder volgere giorni lunghi e felici.
Gre. Sarebbe cosa strana tal vita, quando vi uniste a Caterina. Ma se siete così ardito, all’opera, in nome di Dio! Voi potete contare interamente sul mio soccorso. Ma volete da vero corteggiare quella tigre?
Pet. E perchè sarei io qui venuto se non per ciò? Credete che le mie orecchie si spaventino di un po’ di rumore? Non ho io sentito nella mia vita ruggire i leoni? Non ho veduto il mare investito dai venti sdegnarsi come un cinghiale in furore? Non ho inteso gli scrosci dei cannoni della terra, e quelli delle folgori del cielo? Non ho assistito ai lai di una battaglia! E voi venite a parlarmi della lingua di una donna? Via! è ai fanciulli che bisogna far paura colle larve.
Grum. (a parte) Egli non ne teme alcuna.
Gre. Ortensio, ascoltate: questo forestiero è giunto in tempo, per suo bene e nostro.
Or. Gli ho promesso che l’aiuteremo.
Gre. Ed io dividerò con voi tale cura. Così possa egli cattivarsi colei.
Grum. (a parte) Terrei essere tanto sicuro di un buon pranzo.
(entra Tranio vestito splendidamente e seguito da Biondello)
Tran. Il Ciel vi salvi, signori. Ditemi, ve ne prego, qual è la via più breve per arrivar alla casa del signor Battista Minola?
Gre. È quello che ha quelle due belle figlie, di cui chiedete?
Tran. Appunto. — Biondello!
Gre. Ascoltatemi, signore; voi non chiedereste già di quella fanciulla...
Tran. Forse di lei ancora. Che ve ne cale?
Pet. Non già della cattiva? ve ne prego, signore.