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ATTO PRIMO 355

non svelgono dal cuore la passione che se n’è impadronita: sè l’amore v’ha punto, non vi rimane che questo dettato: Redime te captum quam queas minimo.

Luc. Te ne ringrazio, amico, continua: quello che m’hai già detto, m’appaga: il resto non può che consolarmi, perocchè i tuoi consigli son saggi.

Tran. Signore, voi che avete tanto guardata quella fanciulla, non ne avete forse osservata la cosa che era più degna di nota.

Luc. Oh! io ho veduto una beltà ch’eguaglia quella che possedeva la figlia d’Agenore, allorchè fece schiavo di sè l’onnipossente Giove.

Tran. Ma non vedeste come sua sorella si sdegnò, e com’ella cominciò a gridare, quando...

Luc. Ah Tranio! io non vidi che le labbra di Bianca, che spandevano un profumo per l’aere; e ogn’altra cosa che in lei vidi, era divina e incantevole.

Tran. È tempo di toglierlo dalla sua estasi. Ve ne prego, signore, svegliatevi; se amate quella fanciulla, pensate ai mezzi d’ottenerla. Sua sorella è così trista, che fino che suo padre non se ne sia liberato, bisogna, signore, che il vostro amore viva come una giovinetta in convento. Suo padre l’ha fatta chiudere perchè non sia infestata dagli adoratori.

Luc. Oh Tranio! qual padre crudele! Ma non hai tu notato con quanta cura ei s’adopera a procurarle maestri tali da istruirla?

Tran. Sì, ed ho anche pensato...

Luc. Io pure ho pensato a ciò, Tranio.

Tran. Scommetterei, signore, che meditammo lo stesso stratagemma.

Luc. Dimmi il tuo prima.

Tran. Voi sarete l’uomo d’ingegno, che assumerete sopra di voi l’istruzione della fanciulla: non è questo il vostro disegno?

Luc. Sì; ma come eseguirlo?

Tran. È impossibile, perchè chi farebbe le vostre veci e sarebbe qui in Padova il figlio di Vincenzo? Chi terrebbe casa, studierebbe per voi, riceverebbe i vostri amici, visiterebbe i vostri compatrioti, e darebbe loro feste?

Luc. Basta: calmati, che a tutto ciò ho riparato. Noi non siamo ancora andati in alcuna casa, niuno ci conosce, e quindi tu diverrai il padrone, Tranio, in vece mia, comanderai com’io farei; io diverrò un Fiorentino, un Napoletano, o qualche Pisano, di poca importanza. Il disegno seguirà com’io ho pensato. Spogliati