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66 | IL RE ENRICO VI |
War. Quest’è il maggiore miracolo che abbiate compiuto. È questa la rara virtù di cui vi gloriavate?
York. Il Delfino certo la fece trascendere: questo io aspettava.
War. Bene, vattene; non vogliam salvar la vita a nessun bastardo; sopratutto a quelli di Carlo.
Pul. Errate; la mia creatura a lui non appartiene; fu Alençon che godè del mio amore.
York. Alençon! Quell’artificioso Macchiavello! Esso morrà, avesse anche mille vite da perdere.
Pul. Oh, fermatevi, io vi ho scherniti; non fu nè Carlo nè il duca che nominai, ma Renato re di Napoli, che trionfò della mia virtù.
War. Un uomo ammogliato! Ciò è intollerabile.
York. Nobile è questa fenciulla! Tanti sono gli amanti che ebbe, che credo non sappia quale accusare.
War. Segno che fu facile e liberale.
York. E nondimeno è una vergine pura. — Vil prostituta, le tue parole condannano te e il tuo indegno frutto: desisti dalle preghiere, che son vane.
Pul. Ebbene, conducetemi lungi di qui, e siate maledetti. Possa il glorioso sole non mai discendere sul paese in cui abiterete: tenebre e negre ombre di morte sempre vi circondino, finchè i rimorsi e la disperazione vi inducano ad uccidervi da voi medesimi. (esce fra le guardie)
York. Va, e ti converti in cenere, empia ministra dell’inferno.
(entra Winchester, cardinale di Beaufort, con seguito)
Win. Lord Reggente, saluto Vostra Grazia, e vi consegno lettere del re. Sappiate, signori, che le potenze della cristianità, commosse dalle nostre contese, hanno sollecitata colle più vive istanze la pace fra noi e l’ambiziosa Francia. — Il Delfino col suo seguita si appressa a noi per trattare delle condizioni.
York. È questo il frutto delle nostre fatiche? Dopo l’eccidio di tanti Pari illustri, di tanti prodi guerrieri, ufficiali e soldati, che perirono in questa guerra, e volentierosi diedero la vita per la patria, finiremo noi con una pace sterile e vergognosa? Non abbiam perduta per tradimento, per frode, la maggior parte delle città che conquistate avevano i nostri grand’avi? Oh Warwick. Warwick! Antivedo con dolore la vicina indipendenza di tutto il regno di Francia.
War. Calmatevi, York: se concludiamo la pace, sarà a patti sì severi, che i Francesi ne trarranno poco vantaggio.
(entra Carlo con seguito: Alençon, il Bastardo, Renato ed altri)