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ATTO QUINTO | 65 |
Past. Che dici! Miei lórdi, credetemi, ella mente; io le son padre, tutto il villaggio in cui nacqui lo sa: sua madre, che vive ancora, può attestare com’ella fosse primo frutto de’ miei giovani anni.
War. Sciagurata! Rinnegherai tu i tuoi parenti?
York. Questo prova quale specie di vita ella abbia condotta; malvagia e vile; degna è di lei la sua morte.
Past. Arrossisci, Giovanna, della tua pertinacia! Dio sa che tu sei formata colla mia carne, e che per tua cagione molte lagrime ho sparse: non ismentirmi, te ne prego, gentile fanciulla.
Pul. Sgombra di qui, villano! — Voi (agl’Inglesi) avete corrotto quest’uomo per oscurare la mia nobile nascita.
Past. È vero, un nobile1 io diedi al sacerdote nel mattino in cui sposai sua madre. — Inginocchiati, e ricevi la mia benedizione, mia buona figlia. Non vuoi tu farlo? Maledetto sia dunque ristante in cui venisti al mondo! Vorrei che il latte che tua madre ti diede, fosse stato un veleno, oppure che quando tu facevi pascere il mio armento, qualche lupo famelico ti avesse divorata! Tu rinneghi tuo padre, figlia snaturata? Oh, abbruciatela, abbruciatela; il patibolo sarebbe stato troppo mite per lei. (esce)
York. Conducetela lungi: troppo ancora è vissuta per empiere il mondo di vizi.
Pul. Prima lasciate ch’io vi faccia conoscere chi condannate. Io non son figlia di un oscuro pastore: nasco di stirpe regia; vergine casta e sacra, scelta dal Cielo, e da lui ispirata, per operare sopra la terra miracoli fuor di natura. Non mai ebbi commercio cogli spiriti infernali. Ma voi, uomini rotti ad ogni libidine, lordi del sangue innocente di mille infelici, pieni di iniquità e di vizi, perchè privi siete della grazia che altri hanno avuto in dono, giudicate impossibile l’operare predigli senza il soccorso del demonio. Giovanna d’Arco è stata vergine sempre, casta e immacolata finanche di pensieri; e il suo puro sangue da voi si ingiustamente versato, griderà vendetta alle porte del Cielo.
York. Sì, sì; sia condotta al supplizio.
War. E uditemi, guardie; poichè essa è fanciulla, non risparmiate la pece, onde brevi siano le di lei torture.
Pul. Nulla dunque commuoverà i vostri cuori spietati? Allora, Giovanna, scuopri la tua infermità che ti assicura il privilegio della legge. — Io sono madre, carnefici crudeli: non uccidete con me il frutto del mio seno; differite per qualche tempo la mia morte.
York. Nol voglia il Cielo! La sacra vergine è madre?
- ↑ Moneta d’argento.