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330 È TUTTO BEN£ QUEL CHE A BEN RIESCE

vrete assoggettarvi ancora per me ad alcune prove sotto la direzione dei miei deboli lumi.

Dian. L’onore e la morte s’accordino insieme nei sacrifizii che m’imporrete; ed io devota a voi son pronta a soffrire anche la morte.

El. Per ora vi prego... ma in breve verrà la stagione, in cui le rose fioriranno sopra le spine. Frattanto partiamo: la carrozza ci aspetta, e il tempo incalza. É tutto bene quel che a ben riesce. La fine corona le opere; e quali che si siano i fatti anteriori, l’esito è sempre quello che decide della gloria e del merito. (escono)

SCENA V.

Rossiglione. — Una stanza nel palazzo della Contessa.

Entrano la Contessa, Lafeu e il Villico.

Laf. No, no: vostro figlio è stato fatto traviare da un infame scellerato, che tingerebbe del suo colore tatti i giovani di una nazione. Senza di ciò, la vostra nuora vivrebbe ancora, ed egli terrebbe il primo posto nella grazia del re.

Cont. Vorrei non l’aver mai conosciuto. Egli ha fatto morire la più virtuosa donna che mai onorata avesse la natura. Se ella fosse stata formata del mio sangue, e costato mi avesse i vivi dolori di una madre, non però la mia tenerezza per lei avrebbe potuto mettere più salde radici.

Laf. Era una buona fanciulla; una degna sposa: stenteremmo assai a trovarne una simile.

Vil. Sì, sì, signora, ella era quello che è la maggiorana nell’insalata, o piuttosto l’erba dal bel fiore.

Laf. Quelle non sono erbe da insalata, mariuolo: sono aromi per il naso.

Vil. Non sono un gran Nabucodonosor, messer, nè molto m’intendo di erbe.

Laf. Che fai tu professione di essere? Un malandrino o un pazzo?

Vil. Un pazzo, signore, al servizio di una donna, o un malandrino al servizio d’un uomo.

Laf. Che vuol dire tal distinzione?

Vil. Vuol dire che ruberei volentieri a un uomo la sua donna per fare il suo servizio.

Laf. Con ciò tu veramente saresti un mariuolo finito.

Vil. Sono un abitante dei boschi, e mi è sempre piaciuto il gran fuoco, e rifuggendo dai disagi della vita ho amato sempre le terrene comodità.