Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
326 | È TUTTO BEN£ QUEL CHE A BEN RIESCE |
nel campo un capitano chiamato Dumain, Francese; qual è la sua riputazione, e quale l’opinione che ne ha il duca; qual è il suo valore, la sua probità e la sua esperienza in guerra; e s’ei non crede possibile che coll’oro lo si corrompesse? — Che dite?
Par. Vi prego, fate ch’io risponda ad ogni dimanda in particolare; interrogatemi.
1° Sold. Conoscete questo capitano Dumain?
Par. Lo conosco: faceva il beccaio a Parigi, e ne fa vergognosamente cacciato per aver sedotto una povera fante imbelle dello sceriffo, una povera tapina e muta che non sapeva dirgli di no. (Dumain alza la mano sdegnato)
Bel. Via, via, con vostra licenza rattenete le mani; sebbene sappia che il suo cervello è consacrato alla prima tegola che gli cadrà sulla testa.
1° Sold. Quel capitano è nel campo del duca di Firenze?
Par. Vi è.
1° Signore. (a Bel. a parte) Non mi guardate tanto; udrem fra poco parlare anche di voi.
1° Sold. Qual fama god’egli col duca?
Par. Il duca nol conosce che per un cattivo uffiziale, e mi scrisse l’altro giorno, perchè lo rimandassi; credo d’aver ancora in saccoccia la sua lettera.
1° Sold. Verremo a ricercarla.
Par. In verità non so s’io l’abbia qui, o se sia colle altre del duca che lasciai nella mia tenda.
1° Soldato. (dopo avergli frugato addosso) Eccone qui una, ecco una lettera: debbo io leggerla?
Par. Non so se sia essa.
Bel. (a parte) Il nostro interprete compie bene la sua parte.
1° Signore. Eccellentemente.
1° Sold. (leggendo) «Diana. — Il conte è un pazzo pieno d’oro».
Par. Non è la lettera del duca, signore: è un avvertimento dato ad una fanciulla onesta e bella di Firenze, chiamata Diana, perchè diffidasse delle seduzioni di un certo conte di Rossiglione, giovine frivolo e stordito, rotto ad ogni libidine. — Ve ne prego, signore, riponete quel foglio nella mia saccoccia.
1° Sold. No, prima colla vostra licenza voglio leggerlo.
Par. Le mie intenzioni, lo giuro, erano delle più oneste in favore di quella fanciulla, perchè conosceva il conte per giovine assai pericoloso, e distruttore d’ogni innocenza.
Bel. (a parte) Diabolico scellerato!