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ATTO QUARTO | 321 |
quando avete colte le rose, ci lasciate le spine e insultate ai nostri dolori.
Bel. Quanti giuramenti ho io fatti?
Dian. Non è il numero dei giuramenti che costituisce il vero; il vero risiede in un semplice e sincero voto. V’ha nulla di sacro che non invochino i nostri giuramenti? Noi prendiamo a testimonio ciò che esiste di più divino. Ditemi, ve ne prego, s’io giurassi, pei supremi attributi di Giove, che vi amo teneramente, mi credereste? Giurare che si ama, è giuramento senza fede e senza stabilità. Le vostre parole per ciò sono vane, e le vostre affermazioni insulse: ogni soffio potrebbe mutarle.
Bel. Mutate opinione. Non siate così santamente crudele; d’amore è sacro, e la mia sincerità non fu mai violata. Non vi allontanate da me, ma arrendetevi ai desiderii del mio cuore, che una vostra parola sola può rianimare. Dite che mia siete, e durerà eterno il mio amore.
Dian. Veggo che gli uomini hanno più imaginativa di noi in questa specie di cose. — Datemi quell’anello.
Bel. Ve lo presterò, mia cara; ma non posso darvelo.
Dian. Non volete, signore?
Bel. È un ricordo d’onore che appartiene alla nostra famiglia, e che mi è stato trasmesso da’ miei avi: m’esporrei a rimproveri ingiuriosi s’io lo cedessi.
Dian. Il mio onore somiglia al vostro anello; esso mi è stato trasmesso dai miei antenati, e m’esporrei a rimproveri ingiuriosi perdendolo: così la vostra prudenza ammonisce la mia a chiamar l’onore in soccorso per difendermi contro vani attentati.
Bel. Eccovi il mio anello. Tutti i tesori della mia famiglia, l’onor mio e la mia vita dipendono da voi; io sarò sottomesso per l’avvenire agli ordini vostri.
Dian. Allorchè l’ora della mezzanotte scoccherà battete alla finestra della mia stanza. Prenderò le mie cautele affinchè mia madre non oda nulla. — Ora v’impongo una condizione sotto la sacra fede del vero; è di non restare nel mio vergine letto per più di un’ora, e durante quel tempo di non favellarmi. Ne ho le più forti ragioni, e voi quindi le saprete allorchè vi sarà renduto di vostro anello. Questa notte poi io porrò nel vostro dito un altro anello, che valga in seguito ad attestare la nostra unione. Addio, ci rivedremo all’ora fermata. Voi avete conquistato in me una sposa, sebbene tutte le mie speranze da tal lato vadano perdute.
Bel. Ho conquistato in voi un Cielo sopra la terra. (esce)
Dian. Pensa dunque a ringraziare e il Cielo e me. Mia madre