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ATTO SECONDO 229


Nest. (a parte) Come bene ei dipinge se stesso.

Aj. Perchè non è più cortese?

Ul. (a parte) Il corvo grida contro il color nero.

Aj. Gli farò pagar cara la sua tracotanza.

Ag. (a parte) Medico diverrà dunque quegli che dovrebbe essere infermo?

Aj. Se tutti pensassero com’io...

Ul. (a parte) L’ingegno andrebbe giù di moda.

Aj. Ei non ne uscirebbe così; converrebbe mangiasse le nostre spade prima. L’orgoglio otterrà esso vittoria?

Nest. (a parte) La metà di una tale vittoria toccherebbe a voi.

Ul. (a parte) Ne avreste dieci porzioni.

Aj. Lo domerò a dovere, e lo renderò, più pieghevole.

Nest. (a parte) Ei non è ancora abbastanza caldo; lodatelo anche di più: la sua ambizione lo esige.

Ul. (ad Ag.) Signore, avete anche di troppo pensato ad Achille.

Nest. Illustre duce, dimenticatevene, che è giusto.

Diom. Apparecchiatevi a combattere senza Achille.

Ul. Un vero eroe vi resta: ma nol loderò mentre è presente.

Nest. E perchè? Egli non è invidioso come Achille.

Ul. Sappia dunque l’intero mondo che questo nostro eroe è prode al pari di lui.

Aj. Un vil cane trattarne così? Quanto pagherei ch’ei fosse Troiano.

Nest. Qual colpa sarebbe ora in Ajace...

Ul. Ch’ei fosse orgoglioso.

Diom. O ambizioso di lodi.

Ul. O inquieto e intollerante.

Diom. O caparbio e pieno di sè.

Ul. Ringraziane il Cielo, Ajace; il tuo carattere è a prova di tal difetti. Loda quegli che ti ha generato, quella che ti allattò; gloria e fama a colui che prese a educarti, e i doni che ti ha prodigati la natura vadan famosi sopra quelli che conferisce lo studio. Marte divida l’eternità della sua gloria, e ne dia una parte a quegli che ti istrui a combattere: la tua forza è tale che Milone è appo te un fanciullo. Non celebrerò la tua saviezza che quasi argine è posta alle tue doti cospicue. Ecco qui Nestore; ei deve essere istrutto dalla sua lunga vita, ed è impossibile che non fosse saggio. Però, venerabile Nestore, se voi aveste gli anni d’Ajace, e il vostro cervello fosse della medesima tempra, non avreste la preminenza sopra di lui, ma gli sareste soltanto pari.