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228 TROILO E CRESSIDA


Aj. E consentireste in ciò con lui?

Ag. No, nobile Ajace; voi siete del pari forte, valente e savio, non meno nobile, molto più cortese, e assai più mansueto.

Aj. Come si può essere orgogliosi? In qual guisa nasce l’orgogllo? Io non so che cosa sia.

Ag. Il vostro spirito è più placido, Ajace, e le vostre virtù più belle. L’uomo superbo finisce per divorare se stesso: l’orgoglio è a se medesimo specchio, cronaca e tromba: ed ogni opera ch’ei loda toglie ad essa il merito che aveva.

Aj. Odio i superbi come la razza dei rospi.

Nest. (a parte) E nondimeno ama se stesso: non è ciò strano? (rientra Ulisse)

Ul. Achille non verrà sul campo dimani.

Ag. Per qual motivo?

Ul. Alcuno non ne adduce; ma segue il suo talento senza curarsi di noi, tenace nei suoi voleri e nella sua presunzione.

Ag. Perchè non vuol egli, aderendo alla nostra inchiesta, mostrarsi fuori della sua tenda?

Ul. Da che si prega, ei muta le cose più piccole negli oggetti più importanti. Pieno è della sua grandezza e non parla seco stesso che con un orgoglio sdegnoso. L’idea che ha del suo merito eccita nel di lui sangue così bollente emozione, che pieno tutto di sè gli altri non vede che con infinito disprezzo.

Ag. Ajace vada a trovarlo: si dice ch’ei lo estimi assai: alla sua preghiera si lascierà smuovere.

Ul. Oh Agamennone! non fate neppur la prova. Dovremo noi prostituirgli un eroe che veneriamo più di lui? No, il generoso Ajace non deve umiliar se stesso dinanzi ad Achille. Tale omaggio non gioverebbe che ad enfiarlo vieppiù; sarebbe un aggiungere fuoco al cancro, allorchè è già infiammato, e che alimenta le vampe del grande Iperione. Ajace dovrebbe ire a trovarlo? Oh Giove! nol permettere, e fra un fragor dì tuoni rispondi: Achille venga a trovar Ajace.

Nes. (a parte) A meraviglia; ora egli lo tocca come va.

Diom. (a parte) Come si abbevera in silenzio Ajace di queste lodi!

Aj. S’io vado da lui, vuo’ dargli una guanciata.

Ag. Voi non v’andrete.

Aj. Se vuol farla da superbo con me, rintuzzerò il suo orgogiio. Lasciatemi andare.

Ul. No, per tutto il prezzo attaccato a questa guerra!

Aj. È un vile insolente, miserabile.....