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Ach. Volete sdegnarvi contro un pazzo?
Ter. No, ve ne assicuro, perchè il pazzo saprebbe confonderlo.
Patr. Moderazione, Tersite.
Ach. Ma qual è il motivo della contesa?
Aj. Dissi a quel vil gufo, che m’istruisse del bando promulgato, ed ei si fe’ beffe di me.
Ter. Non sono tuo schiavo.
Aj. Bene sta; vattene.
Ter. Servo qui volontariamente.
Ach. L’ultimo servizio però che prestasti fu forzato. Niuno si lascia battere volontariamente.
Ter. Da senno? Anche una parte del vostro spirito sta dunque nei vostri muscoli: è vero il detto. Se Ettore vi fende il capo egli vi troverà tanta midolla, quanta se ne trova nei gusci di una noce vuota.
Ach. Come! Anche a me, Tersite?
Ter. V’è Ulisse e il vecchio Nestore i di cui ingegni erano già maturi, prima che i vostri nonni avessero unghie ai piedi; essi sono che vi hanno aggiogati come due buoi al vomere, e che vi fanno sudare in questa terra.
Ach. Che, che?
Ter. Parlo il vero. Achille, Ajace; oh, oh! (ridendo)
Aj. Ti taglierò la lingua.
Ter. Non me ne cale; parlerò come te anche senza.
Patr. Basta, Tersite; taci.
Ter. Tacerò quando Achille mi dirà di tacere.
Ach. Questa tocca a te, Patrocolo.
Ter. Vuo’ vedervi appiccati come due cani prima di rientrare nelle vostre tende; muoverò verso i luoghi dove trovasi un po’ d’ingegno, e abbandonerò la schiera degli insensati. (esce)
Patr. Una buona lingua!
Ach. Ecco quello che si è pubblicato pel campo: Ettore, verso l’ora prima del sole, verrà con una tromba fra le nostre tende e le mura di Troja dimani mattina, a sfidare ogni nostro guerriero più coraggioso, che oserà sostenere..... non so che cosa. Mera stoltezza, addio.
Aj. Addio. Chi gli risponderà?
Ach. Nol so, lo deciderà la sorte; altrimenti egli avrebbe trovato un degno avversario.
Aj. Credo parliate di voi... ma vuo’ andarmi ad informare di quanto è avvenuto. (escono)