Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
stante, per assistere alla battaglia. Ettore, che ha una pazienza inconcussa come la virtù, si è oggi sdegnato. Egli ha garrito Andromaca ed ha percosso il suo scudiere; si è alzato prima del sole per andare al campo, bramoso di stragi e di carnificina.
Cres. Qual motivo ha per tanta collera?
Al. La voce sparsa, che dice che v’è fra i Greci un eroe di sangue troiano, nipote di Ettore, chiamato Aiace.
Cres. Bene; e che si narra di lui?
Al. Narrasi che è un uomo unico; e che non ha bisogno d’alcun appoggio.
Cres. Questo può dirsi di tutti gli uomini, a meno che non siano ubbriachi, infermi, o senza gambe.
Al. Quell’uomo, signora, si è appropriato le qualità distintive di varii animali. Egli è prode come il leone, feroce come l’orso, cauto come l’elefante; è un uomo in cui la natura ha talmente mescolati affetti diversi, che in lui il valore va unito alia follia, la follia alla prudenza; e non v’è alcuno che abbia una virtù a cui esso non partecipi, un difetto da cui egli non sia tocco. Così è mesto senza motivo, e gaio senza ragione; è una mistura di mille diverse cose; e tutto in lui è tanto mal contesto, che è un Briarèo gottoso con cento braccia senza l’uso d’alcuna; o un Argo cieco con cent’occhi coi quali nulla vede.
Cres. E come un tal uomo, che m’invoglia al riso, può egli eccitare la collera di Ettore?
Al. Si dice ch’ei combattè ieri contro di lui, e lo atterrò: per tale oltraggio non ha nè mangiato nè dormito. (entra Pandaro)
Cres. Chi viene?
Al. Signora, è vostro zio Pandaro.
Cres. Ettore è un prode guerriero.
Al. Al par d’ogni altro che possa esistere, signora.
Pan. Che dite? che dite?
Cres. Buon giorno, zio Fandaro.
Pan. Buon giorno, nipote Cressida: di che parlavate? — Buon giorno, Alessandro. — Ebbene, come state, cugina? Quant’è che avete lasciato il palazzo d’Ilio?
Cres. Da questa mattina, zio.
Pan. Di che parlavate quando son venuto? Ettore era egli armato, e già escito prima che lasciaste il palazzo? Elena era alzata?
Cres. Ettore stava già fuori, ma Elena non era ancora in piedi.