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ATTO PRIMO 203


Pan. Se i di lei capelli non fossero più bruni di quelli di Elena, non vi sarebbe nessun paragone a fare fra quelle due donne: ma ella è mia parente, e non vorrei come suol dirsi celebrarla troppo: bramerei però che qualcuno l’avesse udita discorrere come l’ho intesa io, e sebbene io non voglia porre in dubbio l’ingegno di Cassandra, pure.....

Troil. Oh Pandaro! io ve lo dico, Pandaro: allorchè dichiaro il luogo dove stan sepolte tutte le mie speranze, non mi rispondete per dimandarmi a quale immensa profondità esse giacciono. Vi dico ch’io sono pazzamente amoroso della bella Cressida, e rispondendomi ch’ella è bella voi versate nella piaga aperta del mio cuore tutti i vezzi de’ suoi occhi, della sua capigliatura, delle sue gote, del suo portamento, della sua voce. Voi parlate di quella mano, vicino alla quale tutte le mani bianche non son che un inchiostro, che manifesta la propria vergogna; parlate della dolcezza del suo tatto, in paragone di cui la lanugine del cigno stesso è dura, e la pelle più morbida è callosa come quella del bifolco. — Ecco ciò che mi dite. E tutto questo che mi dite è vero, come vero è ch’io l’amo. Ma parlandomi così, invece di olio e di balsamo, voi immergete in ogni ferita che mi ha fatto l’amore il coltello stesso che mi ha dilacerate le viscere.

Pan. Non dico nulla più del vero.

Troil. Abbastanza ancora non dite.

Pan. Vi giuro che non ne parlerò più, sia essa quel che vuole: se è bella, meglio per lei; se no, faccia come può.

Troil. Buon Pandaro, buon Pandaro...

Pan. La ricompensa delle mie fatiche è di essere bistrattato da lei e da voi: pensai ad unirvi, ma niuna gratitudine ottengono le mie cure.

Troil. Saresti sdegnato, Pandaro? Saresti sdegnato con me?

Pan. Perchè è mia parente ella non è bella come Elena: ma se non fosse mia parente, sarebbe così bella il venerdì, come Elena lo è la domenica. Però che cale a me di ciò? Fosse ella una nera Etiopa, di questo non dovrebbe importarmi: io sarei a tal cosa indifferente.

Troil. Dico io forse che non sia bella?

Pan. Poco vale che lo diciate o nol diciate; ella è una stolta a restar qui dopo la partenza di suo padre; se ne vada ella pure fra i Greci, io gliene darò il mio assenso la prima volta che la vedrò: in tutti questi intrighi io non avrò più parte.

Troil. Pandaro....

Pan. No non mai.