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ATTO QUINTO 197


Duc. Tutto ti concedo: ad essi perdono come a te: dà a ciascuno un ufficio idoneo, e partiamo per Milano. Tutte le nostre contese mutino a canti di trionfo e di allegrezza pubblica e solenne.

Val. Lungo la strada ardirò farvi sorridere. Che pensate, mio principe, di questo paggio?

Duc. Sembrami aggraziato assai: egli arrossisce.

Val. Vi assicuro, signore, che ha molta più grazia di un giovine.

Duc. Che volete dire?

Val. Se il concedete, vi narrerò per strada avventure che vi empiran di stupore. — Vieni, Proteo, la tua sola punizione sia l’udire il racconto de’ tuoi amori: dopo di che non avremo entrambi che un medesimo giorno di nozze, che una sola festa, una sola casa, ed una mutua e comune felicità.

(escono)




FINE DEL DRAMMA.