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Val. Vile amico della ventura, senza fede e senza amore, perfido, in tradisti le mie speranze. Forza era ch’io lo vedessi co’ miei occhi per crederlo. Ora non oserei più dire, che esistono amici al mondo: tu mi proveresti il contrario. Di chi fidarsi omai, se la destra mano è infedele al cuore? Quanto mi è doloroso questo disinganno. Tu sei cagione che tutto il mondo mi diverrà straniero: questa ferita è la più profonda e sensibile che io mai soffrissi: sciagurato momento in cui ho trovato che il più crudele di tutti i miei nemici era l’amico mio!

Prot. Il mio delitto e la mia vergogna mi confondono. — Perdonami; e se il pentimento del cuore basta ad espiar l’offesa, io te l’offro: il dolore del mio rimorso eguaglia il delitto che ho commesso.

Val. Basta, son pago; e ti reputo ancora onesto: quegli che non rimane soddisfatto dal pentimento non è degno del Cielo nè della terra. Entrambi questi regni si lasciano intenerire, e il dolore del rimorso placa la collera dell’Eterno. Per darti una prova della mia schiettezza, ti cedo tutti i diritti che potevo avere sopra di Silvia.

Giul. Oh me infelice! (sviene)

Prot. Che ha quel giovinetto?

Val. Fanciullo, che hai? Che hai? favella.

Giul. Oh buon signore! il mio padrone mi commise di dare un anello a Silvia, che per negligenza non diedi.

Prot. Dov’è quell’anello, fanciullo?

Giul. Eccolo: è questo. (dandoglielo)

Prot. Come! lasciami vedere: quest’è l’anello ch’io diedi a Giulia.

Giul. Vi chieggo perdono, signore, errai. Ecco quello che mandaste a Silvia. (gliene mostra un altro)

Prot. Ma come hai tu quest’anello? Alla mia partenza io lo diedi a Giulia.

Giul. E Giulia lo diede a me; ed è Giulia che l’ha qui portato.

Prot. Come! Giulia!

Giul Riconosci quella a cui hai data la tua fede coi giuramenti più sacri, e che gli ha profondamente conservati nel suo cuore. Oh quante volte coi tuoi spergiuri tu hai voluto strapparglieli! Arrossisci, Proteo, veggendomi qui sotto questi panni; arrossisci per aver io dovuto esporre il mio sesso con questi abiti inverecondi, sa però un travestimento ispirato dall’amore può essere vergognoso. Ah! di minor disonore è bene per una donna il mutar abiti, che nol sia per un uomo il cambiar sentimenti.