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50 | IL RE ENRICO VI |
Lucy. Primo dace delle forze d’Inghilterra, non mai tu fosti più necessario sul suolo di Francia: vola in soccorso del nobile Talbot, che ora ha intorno una cintura di ferro, e minacciato è di sicura morte. A Bordeaux, prode duca; a Bordeaux, nobile York! Se ciò non fai, sarà perduto Talbot, la Francia e l’onore d’Inghilterra.
York. Oh Dio! Quel Sommerset, a cui l’orgoglio geloso divieta di mandarmi la mia cavalleria, perchè non è al luogo di Talbot! Noi salveremmo un prode guerriero colla perdita di un vile e di un traditore. Io insanisco, e verso pianti di rabbia vedendo che periamo, intantochè uomini indegni dormono in un’infame inoperosità.
Lucy. Oh, inviate qualche soccorso a quel magnanimo lord.
York. Talbot perisce! Noi perdiamo un eroe, io manco all’onore della mia parola. Noi restiamo immersi nel lutto; la Francia sorride: ed ogni giorno si faranno nuove conquiste da lei, e nuove perdite dall’Inghilterra: di tutto ha colpa il traditore Sommerset.
Lucy. Iddio abbia dunque pietà dell’anima di Talbot, e di quella del suo giovine figlio, che incontrai son due ore in cammino per raggiungere il suo illustre padre. Sette anni interi son trascorsi da che Talbot non l’ha abbracciato, ed essi si riveggono oggi per morire insieme.
York. Oimè! Qual gioia proverà gli rivedendo e riabbracciando il figliuol suo sull’orlo della tomba! Lungi da me, idea crudele che mi dilanii, e mi togli quasi la parola: due amici da sì lungo tempo divisi, e che si riuniscono all’ora della morte! Addio Lucy! Il mio destino non mi consente altro che di maledire l’autore dei nostri mali, ma non posso soccorrere quell’eroe. Il Maine, Blois e la Turenna, son ripresi e sfuggono dalle nostre mani; e tutti questi danni sono colpe di Sommerset.
(esce)
Lucy. Così, mentre l’avoltoio della discordia si pasce sul cuore di questi grandi del regno, l’inerzia e la negligenza tradiscono e lasciano togliersi le conquiste del nostro massimo guerriero, le di cui ceneri son tiepide ancora, di quell’eroe, la memoria del quale vivrà in tutti i secoli, di Enrico V. Intantochè essi si avversano e intendono a soverchiarsi l’un l’altro, la vita dei nostri soldati, i nostri possessi e il nostro onore si sperdono irrevocabilmente. (esce)