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124 MOLTO STREPITO PER NULLA


Ben. Ascoltatemi, Beatrice.

Beat. Ella aver parlato con un uomo dal verono?... facile cosa in verita!

Ben. Ascoltatemi, Beatrice.

Beat. Povera Ero, oltraggiata, schernita, perduta.

Ben. Beat.....

Beat. Principi e conti! Da senno fu principesca testimonianza; opera da gentiluomini! Oh! per amor di loro fossi io un uomo! oh! avessi un amico che volesse essere uomo per me! Ma la virilità si è disciolta in cortesia, il valore in complimenti, e degli uomini anche più prodi non rimane più che la lingua. Per essere ora valenti come Ercole basta saper mentire, e giurar quindi per autenticare la propria menzogna. Ma tutti i miei voti non potrebbero mutare il mio sesso, e donna resterò per morire di dolore.

Ben. Fermati, buona Beatrice. Per questa mano, io ti amo!

Beat. Invece di giurare per lei, adoprala per amor di me ad un altro uso.

Ben. Credete poi nel fondo della vostr’anima che Claudio abbia calunniata Ero?

Beat . Sì, ne son certa, come certa sono di aver un’anima e un pensiero.

Ben. Basta. La mia parola è data, ed io lo sfiderò. Vi bacio la mano e vi lascio. Su questa mano giuro che Claudio mi darà conto rigoroso della sua opera. Giudicate di me da quello che ne udirete. Ite, racconsolate vostra cugina: io dirò ch’ella è morta. Addio.

(escono)


SCENA II.

Una prigione.

Entrano Dogberry, Verges e il Sagrestano in vesti da camera; la guardia quindi con Corrado e Boracchio.

Dog. Tutta la nostra assemblea è comparsa?

Verg. Uno sgabello e un cuscino pel sagrestano!

Sagr. Quali sono i malfattori?

Dog. Per dir il vero, son io e il mio compagno.

Verg. Sì, ciò è sicuro; noi dobbiamo esaminare.

Sagr. Ma quali sono i trasgressori che debbono esser esaminati? Fateli venir innanzi.

Dog. Vengano innanzi. — Qual è il vostro nome, amico?